Anche nei porti veneti il 2023 comincia in forte rallentamento per le merci
Il calo del 6% in tonnellate a Marghera è trainato da rinfuse liquide e contenitori. Partono lente anche le crociere
Come a Ravenna, anche a Venezia il porto ha registrato un significativo rallentamento dei traffici nel primo trimestre del 2023.
Il dato complessivo è anche peggiore rispetto all’altro porto adriatico: il tonnellaggio di merce movimentata è infatti passato da 6,44 milioni dei primi tre mesi del 2022 a 6 milioni (-6%). Netto il calo delle rinfuse liquide (1,55 milioni di tonnellate), pari a -26,5%, mentre le secche, passate da 1,88 a 2,04 milioni, hanno registrato una crescita dell’8,6%, con cereali, carbone e cemento che hanno più che compensato il calo di prodotti alimentari, mangimi e metallurgici.
Se il general cargo è rimasto costante (-0,8%) con 0,59 milioni di tonnellate, nelle unitizzate la buona performance dei rotabili (0,55 milioni per un +12,7%) non ha compensato il calo dei container (-3,8% a 1,32 milioni di tonnellate, -11,2% come Teu, scesi a 127.000).
Sul fronte passeggeri, in crescita quelli dei traghetti (da 7.700 a 9.700 circa), mentre conferma i timori di Federagenti il dato delle crociere, con 1.293 passeggeri movimentati contro i 3.646 del primo trimestre 2022. Superiore il numero di crocieristi movimentato a Chioggia, pari ad oltre 1.400 (erano pari a zero un anno fa). Verticale però il crollo del traffico mercantile: le 118.000 tonnellate movimentate sono meno della metà di quelle dei primi tre mesi dello scorso anno (-51,7%).
“I traffici merci nei porti lagunari risentono della perdurante incertezza nei mercati internazionali e delle forti fluttuazioni dei prezzi delle materie prime e dell’energia. A soffrire sono soprattutto le rinfuse liquide che vedono un drastico calo della movimentazione di prodotti petroliferi mentre l’industria chimica, comunque fortemente influenzata dal costo del petrolio, cresce ma gli scambi che la alimentano non bastano per riportare il segno dell’indicatore sintetico in campo positivo. Sostanzialmente stabili le performance della filiera agroalimentare e delle rinfuse siderurgiche, entrambe oggetto di riassestamenti delle catene logistiche derivati anche dal conflitto ucraino. Il risultato finale sui volumi movimentati, pur in leggera flessione, testimonia la flessibilità dello scalo veneziano, che può contare su eccellenze produttive e logistiche in vari settori ed è quindi in grado di assorbire l’urto delle condizioni esogene negative, assicurando attività e livelli occupazionali. Una particolare focalizzazione sarà dedicata, nelle prossime settimane, a Chioggia e a iniziative a supporto dei traffici e del lavoro” ha commentato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio.
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