Presentata la riforma doganale dell’Unione Europea
Un nuovo centro doganale digitale europeo sarà operativo per le spedizioni del commercio elettronico a partire dal 2028 e seguiranno (su base volontaria) gli altri importatori nel 2032
La Commissione Europea ha annunciato di aver presentato proposte per “la riforma più ambiziosa e globale dell’unione doganale dell’Ue dalla sua istituzione nel 1968”.
Una nota di Bruxelles spiega che le misure proposte illustrano “una visione all’avanguardia a livello mondiale basata sui dati per le dogane dell’Ue, che semplificherà notevolmente le procedure doganali per le imprese, in particolare per gli operatori commerciali più affidabili. Adottando la trasformazione digitale, la riforma ridurrà le procedure doganali onerose, sostituendo le dichiarazioni tradizionali con un approccio più intelligente alla vigilanza sulle importazioni basato sui dati”. Al contempo le autorità doganali disporranno degli strumenti e delle risorse di cui hanno bisogno per valutare adeguatamente e bloccare le importazioni che comportano rischi reali per l’Unione Europea.
La riforma appena annunciata “risponde – afferma la Commissione – alle attuali pressioni cui sono soggette le dogane dell’Unione Europea, tra cui un enorme incremento dei volumi commerciali, in particolare nel commercio elettronico, il rapido aumento delle norme dell’Ue che devono essere verificate alle frontiere e l’evoluzione delle realtà e delle crisi geopolitiche. Renderà il quadro doganale adatto a un’era più verde e digitale e contribuirà a un mercato unico più sicuro e competitivo”.
La riforma si prepone di semplificare e razionalizzare gli obblighi di dichiarazione doganale per gli operatori, ad esempio riducendo i tempi necessari per completare i processi di importazione, mettendo a disposizione un’unica interfaccia dell’UE e facilitando il riutilizzo dei dati. In tal modo contribuisce a realizzare l’obiettivo della presidente von der Leyen di ridurre tali oneri del 25%, senza compromettere gli obiettivi strategici correlati.
Una nuova autorità doganale dell’UE presiederà un centro doganale digitale europeo che fungerà da motore del nuovo sistema. Nel tempo il centro di dati sostituirà l’infrastruttura informatica doganale esistente negli Stati membri dell’Unione Europea, “consentendo di risparmiare fino a 2 miliardi di euro all’anno in costi operativi. La nuova autorità contribuirà inoltre a migliorare l’approccio dell’UE alla gestione dei rischi e ai controlli doganali”.
Bruxelles parla di “un nuovo partenariato con le imprese” e spiega che con la riforma dell’unione doganale dell’Ue le imprese che intendono introdurre merci nell’Unione potranno registrare tutte le informazioni sui prodotti e sulle catene di approvvigionamento in un unico ambiente online: il nuovo centro doganale digitale europeo. “Questa tecnologia all’avanguardia – si legge nella nota – raccoglierà i dati forniti dalle imprese e, attraverso l’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale e l’intervento umano, fornirà alle autorità una visione a 360 gradi delle catene di approvvigionamento e della circolazione delle merci.
Allo stesso tempo, le imprese dovranno interagire con un unico portale per la presentazione delle informazioni doganali e dovranno introdurre i dati una sola volta per più spedizioni”.
In alcuni casi in cui i processi operativi e le catene di approvvigionamento sono completamente trasparenti gli operatori commerciali più affidabili (operatori “Trust and Check (Fiducia e Controllo”) potranno mettere le loro merci in circolazione nell’UE senza alcun intervento doganale attivo. La categoria Trust and Check (Fiducia e Controllo) rafforza il programma già esistente di operatori economici autorizzati (AEO) per gli operatori affidabili.
Bruxelles sottolinea che il centro doganale digitale europeo consentirà di importare merci nell’Unione con un intervento doganale minimo, senza compromettere i requisiti di sicurezza o antifrode.
Secondo le proposte, il centro digitale sarà operativo per le spedizioni del commercio elettronico a partire dal 2028; seguiranno (su base volontaria) gli altri importatori nel 2032, con immediati benefici e semplificazioni. Gli operatori Trust and Check (Fiducia e Controllo) potranno inoltre sdoganare tutte le loro importazioni presso le autorità doganali dello Stato membro in cui hanno sede, indipendentemente dal luogo in cui le merci entrano nell’UE. Un riesame nel 2035 valuterà l’opportunità di estendere tale possibilità a tutti gli operatori commerciali quando il centro diventerà obbligatorio a partire dal 2038.
Il nuovo sistema proposto fornirà alle autorità doganali una visione d’insieme delle catene di approvvigionamento e dei processi di produzione delle merci che entrano nell’UE. Tutti gli Stati membri avranno accesso ai dati in tempo reale e saranno in grado di mettere in comune le informazioni per rispondere ai rischi in modo più rapido, coerente ed efficace.
Le autorità doganali dell’UE potranno così concentrare i loro sforzi e le loro risorse dove sono più necessari: “per impedire l’ingresso nell’Unione di merci pericolose o illegali e far rispettare il numero crescente di leggi dell’UE che vietano determinate merci contrarie ai valori comuni dell’Unione, ad esempio nel settore dei cambiamenti climatici, della deforestazione e del lavoro forzato, per citare solo alcuni esempi. Contribuirà inoltre a garantire una corretta riscossione dei dazi e delle imposte, a vantaggio dei bilanci nazionali e dell’UE”.
Per aiutare gli Stati membri a dare priorità ai rischi rilevanti e a coordinare controlli e ispezioni, soprattutto in tempi di crisi, le informazioni e le competenze saranno messe in comune e valutate a livello dell’Unione attraverso la nuova autorità doganale dell’UE, che agirà sulla base dei dati forniti tramite il centro doganale digitale europeo. Il nuovo regime ambisce a migliorerà notevolmente la cooperazione tra le autorità doganali, le autorità di vigilanza del mercato e le autorità di contrasto a livello nazionale e dell’UE, anche attraverso lo scambio di informazioni reso possibile dal centro doganale digitale.
Il risultato dovrebbe essere un approccio più moderno al commercio elettronico. Con la riforma odierna alle piattaforme online verrà assegnato un ruolo centrale nel garantire che le merci vendute online nell’UE rispettino tutti gli obblighi doganali. Si tratta di un’importante innovazione rispetto all’attuale sistema doganale, che attribuisce la responsabilità al singolo consumatore e ai singoli vettori. Le piattaforme avranno la responsabilità di garantire che i dazi doganali e l’Iva siano pagati al momento dell’acquisto, per cui i consumatori non dovranno più far fronte a costi occulti o richieste di documenti non previsti al momento dell’arrivo del pacco. Con le piattaforme online quali importatori ufficiali, i consumatori dell’Unione potranno essere rassicurati sul fatto che tutti i dazi sono stati pagati e che i loro acquisti sono sicuri e in linea con le norme ambientali, etiche e di sicurezza dell’Ue.
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