Aponte archiviato nell’inchiesta su Massa Lubrense
Il patron di Msc era indagato a Napoli per corruzione e traffico di influenze
Su richiesta stessa della Procura il Giudice per l’indagine preliminare del Tribunale di Napoli Luisa Miranda è stata stralciata e archiviata la posizione di Gianluigi Aponte, patron del gruppo armatoriale e logistico svizzero Msc, nell’ambito di un’inchiesta avviata nei mesi scorsi in merito a presunti reati nella gestione del porto di Massa Lubrense.
Difeso dai penalisti Annalisa Stile e Giro Sepe, Aponte era indagato per corruzione e traffico di influenze illecite, per avere in sostanza ottenuto illegalmente l’ingresso nel porto di Massa Lubrense di due motonavi, Apollo I e Delfino, in deroga a un’ordinanza della Capitaneria di porto di Castellammare che vieta l’approdo di navi superiori a 15 metri.
Nei successivi approfondimenti sarebbe emersa invece la totale estraneità di Aponte dall’accusa iniziale di corruzione, non essendo stato riscontrato alcun ruolo dell’armatore in merito alla definizione di pareri, permesse o richieste di deroghe ad ordinanze, nell’ambito di una più ampia procedura amministrativa presa in esame.
Spiegano i due legali: “Siamo molto soddisfatti dell’esito che, ancora una volta conferma l’assoluta estraneità di Gianluigi Aponte rispetto alle vicende corruttive ipotizzate. Un esito poi scontato che vede per altro archiviata anche la posizione del comandante Langella, amministratore delegato della Snav, coinvolto nello stesso procedimento sempre per reati di corruzione”.
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