Disponibilità di carburanti e infrastrutture in cima alla lista delle preoccupazioni dei decision maker marittimi
I dati raccolti dai top leader nel Maritime Barometer Report 2022-2023 di Ics evidenziano la necessità di una direzione chiara da parte delle autorità di regolamentazione e dai decisori politici
Il Maritime Barometer Report 2022-2023 appena pubblicato dall’International Chamber of Shipping mostra come l’incertezza sulla disponibilità futura di carburante e sulle infrastrutture “mette a rischio le ambizioni di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, rafforzando la necessità di un chiaro piano d’azione per mitigare i rischi”.
Si tratta della prima indagine annuale su larga scala sui rischi e sulla fiducia dei leader del settore marittimo condotta dall’associazione presieduta da Emanuele Grimaldi fra 130 decision maker, la metà dei quali rappresentativi di società armatoriali e almeno un 35% di ship manager, cui sono state chieste le relative impressioni sui problemi e le criticità che li preoccupano e che saranno da affrontare nel prossimo futuro.
Al primo posto c’è il tema della decarbonizzazione e le complesse implicazioni attesa dalla transizione energetica: da due anni a questa parte le preoccupazioni riguardavano soprattutto le implicazioni pratiche delle nuove normative sulla riduzione dei gas serra mentre ora questa preoccupazione si è spostata sulle scarse certezze sul panorama dei combustibili. Questo include un cambiamento di approccio e investimenti verso l’energia eolica e nucleare come fonti energetiche potenziali per il trasporto marittimo.
Il rapporto evidenzia anche che i ritardi nel processo decisionale dei governi avranno conseguenze di ampia portata per l’industria dello shipping e le scelte prese in materia di riduzione dei gas serra determineranno l’evoluzione futura del settore.
Questo il commento di Emanuele Grimaldi, presidente dell’International Chamber of Shipping: “I dati raccolti dai top leader del settore marittimi di tutto il mondo per questo rapporto evidenziano la necessità di una direzione chiara da parte delle autorità di regolamentazione e dei leader politici. I ritardi nelle decisioni dei governi avranno conseguenze di vasta portata per l’industria del trasporto marittimo, in quanto le scelte chiave in materia di resilienza della catena di approvvigionamento, le misure di riduzione dei gas serra (compresi i prezzi del carbonio, la disponibilità di combustibili alternativi e la fornitura di nuovi carburanti da terra) determineranno l’evoluzione del settore nel prossimo decennio”.
Secondo Grimaldi “non c’è dubbio che il trasporto marittimo sarà al centro di molti dei cambiamenti che il prossimo decennio porterà con sé ed è per questo che è indispensabile continuare a partecipare attivamente alle discussioni nazionali e internazionali. Anche se i nostri interessi individuali possono variare, la comprensione reciproca e l’azione collettiva per sfruttare le capacità sono le chiavi per un futuro migliore non solo per il nostro settore, ma anche per altri comparti e, di fatto, per il mondo intero”.
Anche l’instabilità politica, l’instabilità finanziaria e gli attacchi informatici sono stati tra i principali rischi identificati dal Maritime Barometer Report 2022-2023 dell’Ics. Con l’aumento dei rischi finanziari e politici, in particolare a causa del conflitto militare in corso in Ucraina, sono aumentati anche i rischi informatici così come sono cresciute le preoccupazioni sulle capacità delle aziende di gestire questi problemi. Un dato fondamentale di quest’anno è che, sebbene alcuni rischi abbiano il potenziale per avere un grave impatto sulle operazioni, i leader del settore marittimo hanno grande fiducia nelle capacità del comparto di gestire queste situazioni.
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