Nei primi tre mesi del 2023 traffici cresciuti nei porti del Lazio
La ripresa del traffico aereo e quindi del jet fuel compensa il calo dei rotabili. Musolino soddisfatto di automotive e passeggeri
Mentre l’altro Adriatico coi numeri di Ravenna e Venezia anticipa i venti della recessione, il primo trimestre dei porti dell’Autorità di Sistema Portuale del Lazio si chiude con 105mila tonnellate movimentate in più del primo trimestre del 2022 (+3,2%).
Un risultato quasi per intero frutto della ripresa dei traffici di rinfuse liquide (in particolare il bunker aereo movimentato per l’aeroporto di Fiumicino che un anno fa scontava ancora il post covid, ma anche le 65mila tonnellate in più di Civitavecchia), che nel sistema ha fatto segnare un +26,9%. A far da complemento il +3,4% delle rinfuse solide, pressoché tutto ascrivibile alla ripresa del carbone.
Male le merci unitizzate, che perdono il 10,9%, non solo per il -18,8% dei container, ma anche per il -8,9% della merceologia principe del sistema, i rotabili. Positivi i dati relativi al traffico passeggeri, sia di linea (151.182) che crocieristico (179.803) che valgono un incremento rispettivamente del 35,1% (+39.264) e del 209% (+121.617), anche se, va detto, i numeri sono ancora inferiori al precovid (166mila e 207mila). In aumento anche il traffico di automezzi che registra un totale di 134.517 e un +10,2%.
“Prosegue il rilancio dei Porti di Roma e del Lazio con un trend di crescita dei traffici. Oltre al settore passeggeri, crocieristico e di linea, sempre in aumento, il principale scalo regionale ha registrato il ritorno dell’automotive con i piazzali finalmente pieni (36.600 mezzi movimentati contro i 21.600 del primo trimestre 2022, ndr)” ha commentato Pino Musolino, presidente dell’Adsp laziale.
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