Cresce vertiginosamente la quota di navi petroliere datate
Secondo Braemer le tanker ultraventennali supereranno l’11% nel giro d’un paio d’anni, elevando il rischio di incidentalità
Le navi cisterna con più di 20 anni di età costituivano appena l’1% della flotta globale di navi cisterna prima del Covid ed erano ancora un 3% prima dell’invasione dell’Ucraina alla fine di febbraio dello scorso anno. In futuro però, secondo i dati del broker Braemar, sono destinate a rappresentare l’11% di tutta la domanda di navi cisterna entro la metà del 2025.
I principali noleggiatori tendono a non prendere in carico navi cisterna di età superiore ai 15 anni, ma molti non possono farne a meno dal momento che la flotta invecchia rapidamente e poche sono le nuove costruzioni in programma. Le navi con più di 20 anni hanno visto il loro tasso di lavoro – misurato da Braemar in base alle tonnellate-miglia medie eseguite per nave ogni trimestre – aumentare dell’84% dall’invasione dell’Ucraina.
Per quanto riguarda il trasporto di greggio, il maggior aumento dell’utilizzo di navi datate si registra per le vecchie aframax, che hanno visto quasi quadruplicare il tasso di lavoro medio degli asset di oltre 20 anni. Sul fronte delle product tanker, le MR di oltre 20 anni hanno visto più che raddoppiare il loro tasso di impiego medio dall’inizio della guerra.
Secondo Braemer, l’ascesa della flotta ombra datata che trasporta carichi per Iran, Venezuela e Russia è cresciuta fino a contare più di 600 navi.
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