Salvini boccia le nuove competenze all’Authority dei Trasporti sulle concessioni portuali
Il ministro dei Trasporti e vicepremier promette correttivi al compromesso con l’Europa che ha sbloccato la terza rata del Pnrr all’interno della riforma portuale attesa entro fine anno e preannuncia in un ‘decreto infrastrutture’ l’atteso intervento per limitare l’aumento dei canoni ai terminalisti
Il vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, sconfessa il decreto legge approvato dal suo stesso Governo un mese fa per ottenere il via libera da Bruxelles a incassare la terza rata del Pnrr con il quale sono state varate anche le linee guida “sulle modalità di applicazione” del regolamento delle concessioni portuali emanato lo scorso dicembre. Una norma che introduce revisioni significative su durata delle concessioni, possibilità di proroghe ma soprattutto stabilisce che, per l’assentimento di una concessione tramite procedura a evidenza pubblica, serva un Piano economico finanziario predisposto “dal concessionario sulla base di format elaborati dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti in funzione delle tipologie di infrastrutture, della durata e delle caratteristiche delle classi di investimento, tenuto conto del livello di infrastrutturazione delle aree e delle banchine”. Alla stessa Authority dei trasporti spetterà il compito di “rilasciare pareri” e “proporre l’eventuale adozione dei provvedimenti di sospensione, decadenza o revoca”.
Un’invasione di campo nelle competenze delle port authority che ha immediatamente scatenato le ire di alcuni presidenti di Autorità di sistema portuale e a ruota dell’associazione nazionale Assoporti.
Zeno D’Agostino, vertice dell’Adsp del Mar Adriatico Orientale, con la consueta abilità comunicativa ha sintetizzato da settimane in questo concetto la sua contrarietà al decreto: “Quando è stato appurato che una concessione ha un ruolo fondamentale per la strategia di visione complessiva politica del Paese, non ha senso logico che a fare una valutazione fondamentale delle concessioni portuali sia un mero algoritmo. Continuiamo a dirci ai convegni che alcune concessioni dei porti italiani hanno un valore strategico, politico e geopolitico importante poi però le scelte strategiche vengono date a un soggetto indipendente che per antonomasia nulla ha a che vedere con la visione anche geopolitica del governo”.
Stessa posizione per il presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri: “Quando si parla di portualità si parla di strategia nazionale, imprese, mercato, occupazione. Il recente intervento normativo sulle linee guida delle concessioni è preoccupante: non può essere un algoritmo che decide, ci vuole una valutazione complessiva” ha detto intervenendo all’evento ‘Un caffè a Villa Borghese, per lo sviluppo di un’Italia sostenibile’.
Un significato politico ancora maggior lo ha però il messaggio che il ministro e vicepremier Matteo Salvini ha lanciato intervenendo in video collegamento dalla Sicilia all’Adriatic Sea Summit andato in scena a Trieste. “Concessioni portuali, algoritmi e authority con il viceministro Rixi stiamo lavorando per metterle nella riforma del sistema portuale che vogliamo portare entro la fine di quest’anno all’approvazione del Consiglio dei Ministri e del Parlamento. Vogliamo portare anche una revisione del ruolo dell’authority nel rispetto dell’attività di chiunque; la politica si prenderà i suoi oneri oltre che i suoi onori e le authority fanno le authority”. Per il ministro “non può essere un algoritmo o un authority a decidere delle concessioni per le singole autorità portuali”.
Sulla riforma portuale Salvini ha aggiunto: “Ci stiamo lavorando a quattro mani con Rixi, l’obiettivo è di arrivarci entro la fine dell’anno, ma io penso anche prima, per dare certezze. Nel nome dell’autonomia occorrerà rispettare la vocazione di ogni singola autorità portuale, perchè ci sono flussi diversi, obiettivi diversi, clienti diversi e target diversi, dando stabilità”. Il ministro dei Trasporti ha poi aggiunto: “Con il Mef stiamo lavorando anche sul tema dei canoni: questo 25% di incremento non è rispondente evidentemente all’incremento reale quindi stiamo lavorando per limitarlo al canone minimo e probabilmente ci sarà un ‘decreto infrastrutture’ come veicolo normativo all’interno del quale riusciremo a intervenire”.
Fra le novità in cantiere durante il suo intervento video ha aggiunto “interventi normativi anche per semplificare la messa a terra dei tanti contributi che sono previsti e spesso fermi nelle casse delle stesse autorità (portuali, ndr) per vincoli burocratici, paesaggistici, ambientali”.
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— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 22, 2023