A vuoto la gara per le manovre ferroviarie in porto a Genova
Nessuna offerta per il bando da 55,5 milioni di euro dell’Autorità sistema portuale del Mar Ligure Occidentale
Non solo il concessionario uscente, Fuorimuro, ma neppure nessun’altra impresa ha ritenuto appetibile il bando dell’Autorità di Sistema Portuale di Genova per l’assegnazione del servizio di manovra ferroviaria nello scalo del capoluogo ligure.
Alla scadenza del termine prevista per oggi, infatti, nessuno ha presentato offerte per un servizio che Fuorimuro effettua in proroga da due anni e mezzo, fra Covid-19 e tempo tecnico di preparazione della gara. Proroga che ora appare quasi inevitabile per la prosecuzione di un servizio indispensabile per lo scalo.
Malgrado il grande sforzo analitico e documentale profuso dalla stessa Adsp per elaborare un bando dettagliato, la stessa Fuorimuro aveva contestato alcune presunte incongruità, relative tanto alla struttura dei costi quanto a quella dei ricavi delineate dal Piano economico finanziario redatto da Palazzo San Giorgio. Il Tar, tuttavia, ne aveva respinto la richiesta di sospensiva, rimandato a luglio per il merito.
Rilevato che l’alto numero di quesiti posti all’ente nel pre-gara inducevano a ipotizzare l’interesse di più d’un soggetto – oltre a Fuorimuro i rumor davano per scontata la partecipazione di Mercitalia – nessun commento è stato al momento rilasciato né dall’incumbent né dalla società del gruppo Fs sulle ragioni della mancata partecipazione, così come l’ente ancora non ha fornito né una lettura dell’accaduto né chiarito se intenda prorogare ulteriormente la concessione di Fuorimuro, in scadenza a settembre, o indire una nuova procedura da concludere prima di quella data.
Il bando prevedeva 5 anni di servizio oltre alla possibilità di proroga per ulteriori due anni e mezzo, valutati 55,5 milioni di euro.
A.M.
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