Per il 30° anniversario del Sech, Psa si regala due gru da 22 milioni e 25 anni di concessione a Marghera
Il primo (anagraficamente) terminal container di Genova investe e punta quest’anno al recupero di traffico per tornare ai livelli del 2021
Genova – Nel 1993, all’alba dell’era delle concessioni, fu il primo terminal container ‘privatizzato’ del porto di Genova e oggi, divenuto parte del maggior gruppo portuale al mondo, Sech ha festeggiato i trent’anni dalla costituzione.
Quale modo migliore di farlo se non l’annuncio dell’imminente attuazione di alcuni degli investimenti previsti dal piano di impresa del terminalista oggi controllato dal colosso singaporiano Psa? Non solo, in arrivo nel 2024, le gru a cavaliere Künz per il Parco ferroviario Rugna in via di allestimento, che sarà gestito insieme ai dirimpettai di Terminal Bettolo, ma anche due nuove gru di banchina da 11 milioni di euro l’una.
Presenti alla cerimonia anche gli storici fondatori, fra cui Luigi Negri, patron del gruppo Finsea che, insieme alle famiglie Schenone, Magillo e Cerruti, tutte attive nel settore dell’agenzia marittima, tre decenni fa scelse la discesa in banchina, premiato prima dai rendimenti e in un secondo tempo dalla partnership prima e dalla cessione poi a Psa, previo passaggio ai fondi di investimento di Infravia e Infracapital.
Un’iniziativa “da incoscienti” l’hanno definita sia Negri che Schenone, sottolinenado però come non ci fosse altra scelta: “Gli armatori stavano scegliendo di non venire più a Genova”.
Oggi la società ha una concessione rinnovata pochi anni fa fino al 2047 e il terminal, per quanto da tempo si rincorrano le voci (smentite ripetutamente) di una possibile riconversione ad uso passeggeri a latere del redigendo piano regolatore portuale, gioca, nelle dichiarazioni di Psa, un ruolo primario nel fare da complemento dimensionale, per il mercato genovese, ai più ampi banchine e piazzali controllati a Pra’.
Ruolo che, malgrado i risultati negativi del primo trimestre (53.000 Teu, -14,3%), il terminalista è convinto di rimarcare già quest’anno con il ritorno ai volumi del 2021 (circa 300mila Teu), da raggiungere anche grazie alla toccata nel servizio Dragon appena inserita da Msc a Calata Sanità.
Ai festeggiamenti presso il Galata Museo del Mare ha preso parte personalmente anche David Yang, vertice di Psa per Europa, Mediterraneo e Americhe: “A Genova eravamo competitor feroci ma leali noi e il Sech” ha ricordato. “Il mondo stava evolvendo e dovevamo cambiare per non estinguerci. Negri e i suoi soci ci avevano visto lungo roponendo uno scambio di partecipazioni ed è stata fatta la cosa giusta. La fusione ci ha consentito di affrontare e tenere testa a un mercato contraddistinto da realtà marittime sempre più grandi”.
Quello fra Sech e Psa Genova Praà è stata secondo Yang una sinergia vincente “creata fra un gruppo globale e una realtà locale, matrimonio per ottimizzare le risorse e gli spazi in banchina a Genova”. Sostenibilità e digitalizzazione saranno le prossime sfide da affrontare ha aggiunto.
Di “merger per rendere più competitivo” il sistema ha parlato anche l’amministratore delegato di Psa Italy, Roberto Ferrari, che nell’occasione ha annunciato come uno dei regali ricevuti da Psa per festeggiare i 30 anni del Sech sia stato “il rinnovo oggi della concessione a Venezia per altri 25 anni”.
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