Bilancio 2022 di Ignazio Messina & C.: ricavi record, maxi utile e dividendi per 50 milioni
Per via dei buoni risultati la società ha negoziato con i propri creditori finanziari la risoluzione dell’Accordo di Risanamento rimborsando anticipandoo anticipatamente 136 milioni di euro
Fatturato a quota 499,9 milioni di euro, ricavi balzati da 333 a 481 milioni di euro (+44%), risultato operativo cresciuto da 46,1 a 139,5 milioni e utile netto salito da 35,8 a 125,3 milioni di euro. Questi in sintesi alcuni dei numeri più significativi del bilancio 2022 della Ignazio Mesina & C., la società controllata dall’omonima famiglia armatoriale genovese e partecipata dal Gruppo Msc (tramite la holding italiana Marinvest), il cui Consiglio d’amministrazione ha deliberato di destinare il maxi profitto generato l’anno scorso per 75,3 milioni a riserva straordinaria e distribuire i restanti 50 milioni ai soci come dividendi.
Sommando gli utili netti registrati nel 2020 (111 milioni), nel 2021 (35,8) e nel 2022 (125,3) l’azienda nell’ultimo triennio ha accumulato profitti per 272,1 milioni di euro.
L’altro aspetto rilevante, che già era stato preannunciato nell’ultima intervista pubblicata su SHIPPING ITALY, riguarda il parziale rimborso anticipato avvenuto tra fine 2022 e inizio 2023 del debito residuo (circa 325 milioni in pancia ad Amco) derivante dalla ristrutturazione finanziaria che aveva portato a uno stralcio di circa 125 milioni di euro di non performing loan su un’esposizione di quasi 450 milioni con Banca Carige. Ora dal bilancio si apprende con precisione che, “alla luce dei risultati ottenuti e della significativa generazione di cassa registrata in particolare nei primi otto mesi dell’anno (2022, ndr), la società ha negoziato con i propri creditori finanziari la risoluzione dell’Accordo di Risanamento accompagnata da un rimborso anticipato dell’esposizione finanziaria per totali euro 136.360.011 di cui euro 115.263.613 rimborsati entro il dicembre scorso e euro 21.096.398 rimborsati il 15 gennaio dell’anno corrente 2023”. Poche righe più sotto si legge che la compagnia “il 31 marzo rimborserà ulteriori 800.000 dollari con ulteriori impegni alle scadenze del 30 giugno 2023, del 30 settembre 2023 e del 31 dicembre 2023 pari a complessivi 2.400.000 dollari”.
Da un punto di vista operativo la Ignazio Messina & C. rileva che nell’ultimo quadrimestre del 2022 e nei primi mesi del 2023 il contesto di mercato in cui la compagnia opera si è notevolmente deteriorato e l’orderbook di nuove costruzioni navali atteso non aiuterà. “È previsto un rafforzamento dell’offerta con l’ingresso nella flotta mondiale di 362 nuove costruzioni con capacità nominale totale pari a 2,482 milioni di Teu corrispondenti a circa il 10% della flotta attuale. Anche se si prevede un’intensificazione dell’attività di demolizione e che nuove e più restrittive misure imposte dall’International Maritime Organization (Imo) assorbiranno parte della capacità aggiuntiva, si prevede un deterioramento della bilancia tra offerta e domanda di stiva nel corso del 2023”.
Nei primi due mesi dell’anno il livello di nolo medio si era ulteriormente ridotto a 1.378 euro/Teu rispetto al dato di 1.603 euro/Teu di dicembre 2022, seppure qualche consolazione dovrebbe arrivare dalla prevista riduzione del prezzo del combustibile a basso tenore di zolfo e ad alto tenore di zolfo a bilanciare la riduzione dei prezzi dei servizi di trasporto marittimo.
Nei primi otto mesi del 2022 l’incremento del nolo medio rispetto allo stesso periodo del 2021 era stato del +43%.
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