Maersk condannata a un maxi risarcimento dalla Federal Maritime Commission
La controllata Hamburg Sud dovrà versare 9,84 milioni di dollari a un importatore Usa per un atto valutato come ritorsione
La Federal Maritime Commission ha condannato Hamburg Sud, compagnia da alcuni anni parte del gruppo Maersk, a un risarcimento di 9,84 milioni di dollari al termine di causa che l’ha vista contrapposta a Oj Commerce, società e-commerce importatrice di mobili di base in Florida. Della vicenda si era occupato nei mesi scorsi anche il New York Times, con un articolo in cui aveva descritto la battaglia legale tra i due come uno scontro emblematico del grande potere in mano ai carrier, attirando sul tema l’attenzione anche dei non addetti ai lavori.
Come in casi simili, anche alla base di questa causa ci sono state azioni messe in atto durante la pandemia, nella fattispecie nella primavera del 2021, in un periodo di massima criticità dei trasporti via mare per caricatori e spedizionieri.
Secondo l’ultima ricostruzione fornita dall’agenzia governativa americana, il caso giudiziario è poi iniziato nel dicembre 202, con una denuncia dell’azienda contro il vettore e la sua filiale nordamericana. Al centro dell’indagine, come in altri casi, l’accusa ad Hamburg Sud di non avere innanzitutto onorato il contratto di lungo termine in essere all’epoca (con valenza dal giugno 2020 a maggio 2021) per un minimo concordato di 400 Teu. Precisamente Oj Commerce sosteneva che il vettore non fosse riuscito a trasportare 30 container e le avesse inoltre fatturato erroneamente circa 41mila dollari di spese di demurrage per 13 box. Successivamente la compagnia aveva però rimborsato integralmente quest’ultimo importo. Nel febbraio 2022 Oj Commerce aveva però integrato il suo reclamo, aggiungendo nei confronti di Hamburg Sud accuse di ritorsione e di rifiuto di trattare. Nel dettaglio la società sosteneva che improvvisamente il vettore avesse comunicato di non poter rinnovare il contratto di servizio, rimandando il suo cliente all’acquisto di più ben più costosi noli spot.
Pur riconoscendo che una compagnia marittima non abbia l’obbligo di concedere un contratto a ogni potenziale cliente, la Fmc nella sua decisione ha però rilevato che questa non possa nemmeno decidere di escluderlo senza ragioni legate all’attività di trasporto e ha ricordato inoltre che non sono permesse ritorsioni. Secondo i giudici della Commissione, dalle comunicazioni della compagnia – riportate in parte sul New York Times – è emerso che questa abbia scelto di sottrarsi al contratto per il rischio di contenziosi e che nel farlo fosse a conoscenza che questa azione costituisse una violazione dello Shipping Act.
Stabilito il danno effettivo a circa 4,9 milioni di dollari, la Fmc ha rilevato che il risarcimento non possa essere superiore a più del doppio di tale importo, fissando infine il risarcimento complessivo a 9,84 milioni di dollari.
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