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Assarmatori confida anche nell’appoggio di Fincantieri per il nuovo ‘Rinnovo flotte’
Revisione delle norme ambientali, sburocratizzazione e no all’autonomia differenziata nella prossima riforma portuale nei desiderata dell’associazione presieduta da Stefano Messina
Roma – Ospitato nei panel dei relatori l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero, il presidente di Assarmatori Stefano Messina a margine dell’assemblea annuale tenutasi oggi a Roma è tornato a ribadire il ruolo dei rapporti con Fincantieri nella non agevole partita della riscrittura del nuovo decreto flotte, auspicata dopo il flop della prima edizione, ma ancora non partorita e a rischio.
“Occorre innanzitutto risolvere l’ostacolo Ceeag (Climate, Energy and Environmental Aid Guidelines, la normativa europea che incrocia le regole sugli aiuti di Stato con i vincoli della decarbonizzazione, ndr), ma crediamo che ci sia spazio per farlo e crediamo che il dossier possa essere di interesse anche per Fincantieri. Vero che nel ramo ro-pax i margini sono assai diversi dal settore crociere e che pertanto la concorrenza della cantieristica extraeuropea è difficilmente battibile. Però se si lavorasse a commesse multiple, in serie, si otterrebbero economie di scala che renderebbero l’operazione appetibile anche per Fincantieri, cui certo non manca la competenza” ha affermato Messina, spiegando tuttavia, in ordine alla provenienza Pnrr dei fondi in questione, che “il tempo stringe, occorre trovare una quadra entro settembre-ottobre al massimo”.
Centrale nell’agenda di Messina anche il tema della revisione della normativa Ets – Emission trading system: “Mi pare che il Ministro Matteo Salvini abbia ben presente il punto e sia determinato a sostenere l’esigenza di modificare le regole in modo che i proventi del regime generati dai servizi marittimi nei porti italiani siano assegnati al trasporto marittimo del Paese. Sul fronte della sburocratizzazione, altro pilastro della nostra attività associativa, invece ci aspettiamo sia il Parlamento a muoversi, portando rapidamente avanti il disegno di legge Malan. La bandiera italiana perde continuamente di competitività, noi stessi come Linea Messina, da sempre a bandiera italiana, stiamo valutando altri vessilli per le nuove navi”.
Altro tema gettonato della giornata la riforma portuale annunciata a più riprese dal viceministro Edoardo Rixi: “L’attuale legge portuale è secondo noi una buona legge, anche se andrebbe corretta nei meccanismi di sintesi, a partire dalla Conferenze della Autorità portuali. Detto ciò non abbiamo pregiudizi a una revisione dell’impianto né all’eventualità del passaggio da enti pubblici a Spa. Quello che però paventiamo e sconsigliamo è una regionalizzazione dei porti italiani: serve mantenere una salda regia nazionale, con un Ministero forte che supervisioni e amministri il sistema portuale nel suo insieme e nel contesto di una rete logistica unitaria, dove non si indulga a spese e pretese di campanile” ha concluso Messina, prima di un flash sul Ccnl, in scadenza a fine anno: “Abbiamo già iniziato a dialogare con le organizzazioni sindacali, credo che si potrà arrivare a quagliare in tempi brevi e che i nostri associati condividano la mia convinzione che una certa ‘apertura salariale’ sia necessaria e giusta”.
A.M.