Impostata da Fincantieri a Castellammare la seconda logistic support ship per la Marina Militare
Il contratto ha un valore di circa 410 milioni di euro compreso il sistema di combattimento e la consegna è programmata nel 2025
A Castellammare di Stabia (Napoli) si è tenuta l’impostazione della seconda unità di supporto logistico (logistic support ship) Atlante” destinata alla Marina Militare nell’ambito di un programma di potenziamento della flotta che ne prevede anche una terza.
L’unità, destinata a essere costruita a Castellammare di Stabia, sarà consegnata nel 2025. Il contratto ha un valore di circa 410 milioni di euro compreso il sistema di combattimento.
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, l’Amm. Isp. C. Giuseppe Abbamonte, Direttore della Direzione degli Armamenti Navali – NAVARM, e il C.A. Lorenzo Poliseno, Programme Manager LSS per OCCAR, accolti da Mauro Leboffe e Francesco Lubrano, rispettivamente Responsabile Operations della Divisione Navi Militari e Direttore dello Stabilimento di Castellammare per Fincantieri.
Nell’ambito del programma pluriennale per la tutela della capacità marittima della Difesa (la cosiddetta “Legge navale”), Fincantieri sta attualmente realizzando sette pattugliatori polivalenti d’altura (PPA) e l’unità da trasporto e sbarco (LHD – Landing Helicopter Desk) “Trieste”. Inoltre, nel 2021 il Gruppo ha consegnato la LSS “Vulcano”, in parte costruita proprio nel cantiere di Castellammare di Stabia, un progetto quest’ultimo acquisito anche dalla Marina nazionale francese per la definizione del programma Flotlog, una serie di unità costruite in collaborazione con il cantiere campano.
La caratteristica fondamentale comune a tutte e tre le classi di navi italiane è il loro altissimo livello di innovazione che le rende estremamente flessibili nei diversi profili di utilizzo con un elevato grado di efficienza. In particolare queste unità potranno essere utilizzate in modo complementare anche in attività non prettamente militari quali per esempio di supporto alla protezione civile in attività di humanitarian assistance e disaster relief; in aggiunta hanno un basso impatto ambientale grazie all’adozione di avanzati sistemi di generazione e propulsione a bassa emissione inquinante (generatori e motori elettrici di propulsione) e di controllo degli effluenti biologici.
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