Ruggeri (Olt Offshore): “La sovraccapacità di approvvigionamento di gas è necessaria”
La società di gestione del rigassificatore offshore di Livorno sta valutando l’opportunità di estendere con un revamping per altri 10/15 anni la vita dell’impianto oltre la scadenza ventennale del 2033
“La sovraccapacità di approvvigionarsi di gas rispetto al fabbisogno interno è un elemento di sicurezza del sistema, i rigassificatori dovranno essere flessibili e competitivi”.
A sostenerlo è stato Elio Ruggeri, Lng business director di Snam e presidente di Olt Offshore Lng Toscana (la società che gestisce il rigassificatore al largo di Livorno) nel corso di una tavola rotonda tenutasi nell’ambito del Italian Lng Summit – Sustainability, Market, Stakeholders organizzato dalla stessa Olt. “Fino ad oggi, l’Italia e l’Europa rappresentavano un mercato cosiddetto di ‘ultima istanza’, in sintesi, il vecchio continente acquistava ciò che avanzava dal mercato asiatico. In questa fase storica e nel prossimo futuro, diminuirà l’apporto del gas russo e non sarà più possibile contare su altre fonti fossili come il carbone. L’Europa dovrà essere in grado di intercettare il gas che farà rotta verso l’Asia. Nel 2022, il gap di Gnl è costato oltre 10 miliardi di euro; ora il costo a MWh è passato da 300 a 30 euro, ma rimane comunque alto” ha spiegato il manager.
I lavori erano stati aperti dall’amministratore delegato di Olt, Giovanni Giorgi, che ha evidenziato come “il sistema gas italiano ha tenuto bene agli shock del mercato e ha dimostrato l’importanza di una pianificazione lungimirante sempre più orientata verso investimenti finalizzati all’indipendenza energetica. Il Terminale Olt – ha aggiunto Giorgi – è la dimostrazione di come si possa conciliare sviluppo, sicurezza e sostenibilità ambientale. Quest’anno festeggeremo i 10 anni di attività, la nostra grande soddisfazione non è solo quella di essere un’infrastruttura strategica che fornisce un contributo importante alla sicurezza e alla diversificazione degli approvvigionamenti di gas, ma è anche quella di essere riusciti a creare una relazione solida con il territorio nel quale operiamo. Stiamo valutando l’opportunità di estendere la vita del nostro rigassificatore oltre la scadenza ventennale del 2033, per altri 10-15 anni, a fronte di un naturale revamping dell’impianto”.
Secondo la nota rilasciata da Olt, “dalla prima tavola rotonda, cui hanno preso parte Roxana Caliminte, deputy secretary general, Gie; Ian Revell, chief executive officer, Sigtto; Marcel Tijhuis, business developer, Gasunie e Daan Velter, managing director, EemsEnergyTerminal, è emerso che l’Europa sta proseguendo la politica degli investimenti nelle infrastrutture del Gnl, al di là della crisi attuale. Il tema della decarbonizzazione è sicuramente centrale e, in tale ottica, si continua a lavorare per adottare combustibili sempre più green; tuttavia, la crisi che ancora stiamo vivendo impone uno sguardo attento anche al tema della sostenibilità economica”.
Alla seconda parte hanno partecipato Giorgi, Liliana Panei, Mase; Massimo Ricci, direttore divisione energia, Arera; Marta Bucci, direttore generale, Proxigas e Ruggeri, Lng business director, Snam e presidente di Olt, tornando “a porre l’accento sul tema delle infrastrutture e di come il costo delle stesse superi di gran lunga quello di non realizzarle. La guerra ha fatto deflagrare la fragilità del sistema, la cui crisi era iniziata ben prima. Negli anni è stato sottostimato il tema della sicurezza energetica, il sistema deve essere più flessibile”.
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