Interporto di Padova alimenterà le gru a portale con un impianto fotovoltaico
Lo scalo intermodale festeggia i 50 anni di vita annunciando nuove innovazioni all’insegna della sostenibilità
Nato sulla base dell’esigenza di ridefinire il traffico dei corrieri che gravava sulla città, spingendola invece a collegarsi via treno ai porti nazionali e internazionali, l’interporto di Padova ha festeggiato i 50 anni di attività con un convegno in cui ha ripercorso le tappe della sua crescita ma soprattutto illustrato i progetti per il futuro.
Il più importante è un nuovo impianto fotovoltaico con una potenza di 1MW, la cui messa a punto è in corso proprio in queste settimane, che fornirà energia al terminal intermodale, dove operano le 5 grandi gru elettriche a portale su rotaia (la sesta arriverà nel 2024) che caricano e scaricano container e semirimorchi dai treni. “L’obiettivo è l’autonomia energetica, anche alla luce delle possibili perturbazioni nel costo dell’energia che abbiamo visto di recente, e lo sfruttamento intelligente delle superfici altrimenti improduttive dell’area come i tetti, le rotatorie e tutti quegli spazi interclusi di difficile utilizzo” ha commentato il direttore generale Roberto Tosetto.
La caratteristica che rende unico questo nuovo impianto sperimentale realizzato da OmnisPower Italy, spiega una nota lo stesso interporto, è la presenza di un sistema di accumulo dell’energia che permetterà di disporne anche di notte e quando le condizioni meteo non permettono una produzione sufficiente. Per lo scalo non è il primo impianto di questo tipo, dato che già nel 2010 ne aveva inaugurato uno montato sulle coperture dei suoi magazzini, tuttora in attività, con potenza di 13MW.
Il nuovo fotovoltaico, diviso in due sezioni, occupa complessivi 8.200 metri quadrati, con pannelli su un nuovo magazzino (la sezione ad ovest) e nelle rotatorie della viabilità d’accesso e sui tetti dei gate automatici (quella a est). L’energia prodotta, in corrente continua a bassa tensione, viene trasformata attraverso gli inverter in media tensione (20 mila volt corrente alternata), e quindi inviata alle cabine elettriche di distribuzione per garantire contemporaneamente sia l’alimentazione delle gru in servizio, sia la carica dell’accumulatore, con capacità di 1MWh. L’impianto è anche dotato di un software di gestione sviluppato ad hoc per l’ottimizzazione energetica in ottica predittiva.
“Negli ultimi 15 anni abbiamo investito complessivamente circa 100 milioni di euro in infrastrutture avanzate e innovazione gestionale e tecnologica, una scelta che ci fa essere oggi l’interporto più avanzato d’Italia” ha continuato Tosetto, preannunciando una ulteriore innovazione per il prossimo anno: “Stiamo lavorando per realizzare entro il 2024 anche l’automazione delle operazioni di carico e scarico delle gru elettriche a portale (che saranno senza uomo a bordo). La sequenza delle operazioni e le manovre di movimentazione, alla fine del complesso progetto che avanza per stadi successivi, saranno completamente gestite da un apposito software e l’operatore avrà solo il compito di controllare che non ci siano anomalie”.
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