Confetra sfida l’Authority dei Trasporti: no all’indagine su autotrasporto e logistica
La confederazione ha comunicato che non parteciperà all’iniziativa contestandone la legittimità e qualsiasi utilizzo delle informazioni raccolte
Dura presa di posizione di Confetra (Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica) nei confronti dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art) che lo scorso mese ha avviato un’indagine conoscitiva sull’autotrasporto e la logistica.
Con una lettera indirizzata al presidente dell’Autorità, Nicola Zaccheo, Confetra ha infatti comunicato che non parteciperà all’iniziativa contestandone la legittimità e qualsiasi utilizzo delle informazioni raccolte.
Per il presidente di Confetra, Carlo De Ruvo, “l’indagine non ha ragione di essere in quanto riguarda settori, quali quello dell’autotrasporto e della logistica, già liberalizzati e già compiutamente regolati a livello tanto europeo quanto nazionale e sui quali pertanto l’ART non può né potrebbe adottare alcun atto di concreta regolazione. Inoltre – aggiunge De Ruvo – l’indagine non è stata preceduta da alcuna analisi preliminare e sembra finalizzata ad acquisire surrettiziamente elementi puramente formali di strumentalità regolatoria”. Occuparsi di autotrasporto e logistica legittima l’Art a intervenire sulle aziende di quei settori d’attività e quindi a chiederne la contribuzione annuale per il mantenimento della stessa.
“In terzo luogo – secondo Confetra – i quesiti travalicano il perimetro delle competenze dell’Art invadendo quelle del Governo, del Parlamento o di altre autorità indipendenti. Per questi motivi la Confetra – conclude De Ruvo – auspica che in tutte le sedi istituzionali competenti sia promossa una profonda azione di revisione e delimitazione del ruolo dell’Art che non può pretendere di autoregolarsi imponendo oltretutto una contribuzione obbligatoria a operatori e settori economici che dovrebbero viceversa essere completamente esclusi in quanto né destinatari né beneficiari della competenza regolatoria dell’Autorità. Più che di una contribuzione si tratta di una forma di tassazione occulta di cui la Confetra chiede la definitiva soppressione anche per il pregresso”.
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