Livorno allarga il canale di ingresso al porto
Due anni abbondanti di lavori per portare l’apertura a 120 metri di larghezza. Dopo si procederà al dragaggio a 13,5 metri di profondità
I tempi non sono brevi, ma considerando che dell’intervento si parla dal 2008 (e la prima stesura del progetto definitivo risale al 2017), il bando da parte dell’Autorità di sistema portuale dei lavori di allargamento del canale di accesso al porto di Livorno è un passo avanti significativo.
Ci vorranno 795 giorni, infatti, a partire dalla consegna (il termine di gara è fissato a settembre, per cui l’opera difficilmente sarà pronta prima della primavera/estate 2026), per completare progettazione esecutiva ed esecuzione dei “lavori di resecazione del canale di accesso del porto di Livorno presso la torre del Marzocco” (l’appalto comprende un intervento di riqualificazione dell’area intorno allo storico edificio).
Il canale è oggi largo mediamente 97 metri e solo nella parte centrale raggiunge i 14 metri di profondità. L’obiettivo dell’appalto da 19 milioni di euro “è incrementare la larghezza del canale da 97 m a 120 m circa” in modo da consentire – ma ciò avverrà solo ad opera ultimata – di “dragare i fondali del canale per raggiungere sull’intera larghezza del canale tiranti idrici pari ad almeno -13,5 m”, con possibilità di ulteriori successivi approfondimenti fino a 16 metri.
Come si evince dalla figura, il primo lotto fu completato anni fa (quanto alla profilatura del banchinamento), “non trovandosi – spiega la relazione generale del progetto – in interferenza con altre opere e servizi”.
Differentemente, la parte sottostante la torre, il secondo lotto oggetto dei lavori oggi messi a gara dall’Adsp, ha dovuto scontare “la presenza in attraversamento del canale degli oleodotti dell’Eni (profondità massima pari a -15,50 m l.m.m in figura) e della rete media tensione dell’Enel”. Un problema che dovrebbe essere in via di risoluzione, essendo in corso i lavori del cosiddetto Microtunnel in cui saranno convogliate le reti interferite.
Salvo intoppi, quindi, nel giro di tre anni, tre anni e mezzo (imperscrutabile il tempo di dragaggio del canale fra autorizzazione e lavori), il porto industriale, compresa la Darsena Toscana, sarà accessibile anche a portacontainer di dimensioni medio-grandi. Tempistica senz’altro importante, ma non come quella della Piattaforma Europa, incagliatasi nella procedura di Via (sospesa su iniziativa di Adsp per predisporre le controdeduzioni alle numerose osservazioni ricevute) e traguardante a questo punto il 2029.
A.M.
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