Porto di Genova: Superba perde un round nella partita su Ponte Idroscalo
L’inammissibilità del ricorso contro il subingresso di Spinelli (nel 2017) in una porzione del pontile fino ad allora assentita a Trge potrebbe indebolire la posizione del Gruppo Pir anche per Somalia
Segna il passo, nel complicatissimo risiko per le aree portuali letteralmente collocate sotto la Lanterna, la difesa di Superba dell’area di Calata Concenter dagli interessi di altri operatori, puntello anche del progetto di trasferimento su Ponte Somalia.
Il Tar della Liguria, infatti, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dall’azienda del Gruppo Pir contro l’autorizzazione a Spinelli, da parte dell’Autorità di sistema portuale a fine 2017, a subentrare su 14.500 mq di Ponte Idroscalo ricadenti, fino a quel momento, nella concessione di Terminal Rinfuse Genova (società della quale pochi mesi prima lo stesso Spinelli aveva assunto il controllo).
L’impugnazione di Superba era retta da una tesi arzigogolata, che Adsp e i controinteressati hanno avuto buon gioco a smontare. La società del Gruppo Pir, che all’epoca aveva da poco proposto un’istanza per l’adiacente area Enel al fine di ricollocarvi i depositi di Multedo, sosteneva che l’autorizzazione rappresentasse un implicito diniego della domanda (tutt’ora pendente) dal momento che tale atto avrebbe intercluso il compendio di Rolcim (in testata di Idroscalo). Quest’ultima sarebbe cioè rimasta isolata e senza accesso alla viabilità, dal momento che la natura di deposito fiscale degli impianti di Superba le avrebbero precluso la possibilità di attraversarne il compendio.
Per il Tar, però, “la postulazione di parte ricorrente in ordine al pregiudizio asseritamente subito (identificato, si ribadisce, nella possibilità di interclusione dell’area attualmente in subconcessione a Rolcim S.p.a. e nella conseguente necessità di reperire un accesso alternativo che potrebbe interferire con le future attività della ricorrente medesima) è meramente astratta ed eventuale, frutto di congetture non assistite da prove decisive, sicché l’interesse dedotto non risulta assistito dai necessari caratteri di attualità e concretezza”.
Da cui l’inammissibilità, forse inattesa da Superba, che nello stesso giorno innanzi al Tar rinunciava ad un altro ricorso, quello avverso la proroga concessa a inizio 2018 da Adsp a Trge ad operare su ro-ro e container fino alla conclusione dell’adeguamento tecnico funzionale che ha stabilizzato la situazione. Un ricorso intrapreso per “evitare che, attraverso il consolidamento dei nuovi traffici promossi da Trge, possano crearsi ostacoli alla ipotizzata delocalizzazione” su Calata Concenter delle sue attività, e abbandonato in ragione “degli atti successivamente adottati dall’Autorità di sistema portuale”, probabile riferimento alla procedura di ricollocazione su Ponte Somalia.
Procedura però che, anche alla luce dell’odierno passaggio di Terminal San Giorgio in orbita Msc via gruppo Messina, sembra più incerta per Superba a valle della lettura data dal Tar alla domanda del Gruppo Pir per Calata Concenter, una domanda definita “assai risalente nel tempo, la quale, anche qualora non implicitamente rinunciata dalla ricorrente, non è stata successivamente coltivata e avrebbe comunque assunto una valenza del tutto recessiva rispetto alla successiva ipotesi di rilocalizzazione nell’area di ponte Somalia”.
Se cioè per Superba il contenzioso su Concenter (largamente inteso: pende almeno un altro ricorso) era funzionale a sostenere l’operazione Somalia, averne perso una tranche quando gli ostacoli all’operazione restano ancora numerosi (in primis autorizzativi) potrebbe non giovare.
A.M.
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