Fedespedi: compagnie container ancora sugli scudi ma in picchiata
Secondo l’annuale studio della federazione degli spedizionieri l’espansione della capacità, il calo dei noli e dei traffici hanno pesato ancora relativamente sui risultati del 2022 ma impatteranno significativamente su quelli 2023
Il bengodi da pandemia e post-pandemia che le maggiori compagnie al mondo di trasporto container hanno vissuto si è riverberato anche sui risultati 2022 (a dispetto di un calo dei volumi complessivo), ma il trend si è ormai invertito da molto e i numeri del primo trimestre 2023 lo mostrano già chiaramente.
È questo in sintesi il risultato dell’annuale disamina prodotta dal centro studi di Fedespedi sui bilanci 2022 di dieci fra i maggiori liner al mondo (Cosco, OOCL, Evergreen, Hapag-Lloyd, Hyundai MM, Maersk, Wan Hai, Yang-Ming, ZIM, ONE) e sulle stime di quelli di Msc e Cma Cgm, non disponibili, con un focus sui risultati del primo trimestre 2023.
“Nel 2022 il traffico container (173,7 milioni di Teu) ha risentito degli effetti della crisi geopolitica e della guerra in Ucraina registrando una flessione del -3,9% sul 2021, il decremento più dalla crisi finanziaria del 2009. La contrazione dei traffici mondiale ha influito anche sul livello della domanda e dei noli che da febbraio 2022 hanno iniziato a registrare un trend decrescente fino a raggiungere a giugno del 2023 una diminuzione percentuale del -74% rispetto a gennaio 2020” si legge nella nota di sintesi.
Lo studio evidenzia poi che “nell’ultimo anno la capacità delle principali compagnie è aumentata nel complesso di più di 1.2 milioni Teu. La flotta a disposizione delle 12 compagnie analizzate è pari a 2.878 navi, il 55% delle portacontainer totali. La capacità complessiva è pari a circa 18 milioni di Teu (86% del totale), grazie a un aumento della capacità media per nave. Spiccano gli aumenti di Msc (+661mila Teu), di Cma Cgm (+191mila Teu) e di Evergreen (+123mila Teu). Le società coinvolte nelle tre grandi alleanze controllano l’81,2% dell’offerta di capacità e il 51,1% delle navi”.
Come prevedibile “nel 2022 le compagnie di navigazione nonostante il minor numero di container movimentati hanno potuto godere ancora degli effetti positivi del forte rialzo dei noli in termini di fatturato – con aumenti percentuali sul 2021 tra il 13% e il 109% e soprattutto risultati finali con picchi oltre il 400%: risorse importanti che hanno consentito alle compagnie di navigazione di far fronte a debiti pregressi o di preservare liquidità per futuri investimenti, o per consolidare le strategie d’integrazione avviate negli anni precedenti”.
L’andazzo è però mutato, tanto che “per quanto riguarda il primo trimestre 2023 il drastico ridimensionamento dei traffici e dei noli ha comportato pesanti riduzioni del fatturato, mediamente superiori al 50% rispetto allo stesso periodo del 2022 con utili inferiori in media dell’80% rispetto al primo trimestre del 2022”.
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