Ivano Russo lascia il timone di Ram – Logistica, Infrastrutture e Trasporti
In disaccordo con l’impossibilità di portare avanti progetti e gare legati al Pnrr, dovrà attendere la nomina di un Cda o di un nuovo amministratore unico prima di lasciare
Ram – Logistica, Infrastrutture e Trasporti Spa ha perso la sua guida nominata ufficialmente appena un anno fa. Ivano Russo ha infatti rassegnato le dimissioni dal ruolo di amministratore unico.
Proprio per il ruolo di amministratore unico che riveste non potranno però avere effetto immediato queste dimissioni perchè Russo dovrà attendere l’insediamento di un Consiglio d’Amministrazione (che oggi non c’è) po la nomina di un nuovo amministratore unico prima di potersi considerare libero di cogliere nuove sfide professionali.
Succeduto a Zeno D’Agostino, Ivano Russo al vertice di Ram era stato fortemente voluto dal precedente ministro dei Trasporti del Governo Draghi, Enrico Giovannini.
Ram – Logistica, Infrastrutture e Trasporti Spa, società in house del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a capitale interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nasce nel 2004 con il nome Rete Autostrade Mediterranee, con l’obiettivo di attuare il cosiddetto “Programma Nazionale delle Autostrade del Mare” all’interno del più ampio contesto della Rete Trans-Europea dei Trasporti (TEN-T), con specifico riferimento al Corridoio trasversale Motorways of the Sea (MoS).
“Oggi la società si affaccia su nuovi scenari, adattando il proprio ruolo e le proprie funzioni verso una nuova stagione di pianificazione, programmazione e progettazione del settore” dice la stessa Ram. Dallo scorso anno avrebbe dovuto svolgere questo ruolo anche e soprattutto con riferimento ai progetti e alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), in particolare in materia di digitalizzazione, ma tutto il lavoro preparatorio fatto negli ultimi dodici mesi risulterebbe vanificato dalla mancanza di figure apicali (direttori) presso il Ministero dei Trasporti che possano mettere delle firme e portare avanti bandi di gara e progetti altrimenti destinati a rimanere fermi sulle scrivanie di Porta Pia.
Un immobilismo organizzativo, frutto probabilmente anche di battaglie politiche e sollevato recentemente anche dalle associazioni Assofer, Fercargo e Fermerci, che ha indotto Ivano Russo a fare le valigie e rinunciare all’incarico.
Nato a Napoli nel 1978, Dottore di Ricerca all’Università Federico II in Storia delle Relazioni Internazionali, dal 2001 Russo ha lavorato presso il Parlamento Europeo, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero per l’Innovazione della Pubblica Amministrazione, il Ministero per la Coesione Territoriale ed il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti occupandosi sempre di connessioni materiali ed immateriali, Corridoi UE, Reti Ten T, commercio internazionale, politiche di partenariato e libero scambio Euromed, digitalizzazione dei processi amministrativi nel settore dei Trasporti, portualità e logistica. È stato anche Responsabile del Centro Studi della Confindustria di Napoli e Direttore Generale di Confetra.
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