Anche Corsica Ferries ricorrerà a personale extracomunitario a bordo
In definizione l’accordo col sindacato dopo il tentativo, vano, di bissare l’imbarco di personale senza libretto. Sconfitta innanzi la Corte dei conti: all’Elba la compagnia è agente contabile a tutti gli effetti
Dovrebbe essere chiuso in queste ore l’accordo fra Corsica Ferries e i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per l’applicazione di quanto previsto dal Decreto Lavoro.
Si tratta della norma che consente anche ai traghetti iscritti al Registro Internazionale di mantenerne i benefici fiscali e contributivi pur derogando alle ordinarie norme di imbarco (personale esclusivamente comunitario sulle rotte di cabotaggio) con l’ingaggio di una quota dell’equipaggio – concordata appunto col sindacato in termini di quantità (non oltre il 20%) e figure – fra marittimi extracomunitari. Nelle scorse settimane i primi accordi in tal senso sono stati raggiunti dal Gruppo Grimaldi e da Grandi Navi Veloci.
Per Corsica Ferries i tempi sono stati più dilatati, perché, secondo quanto ricostruito da SHIPPING ITALY, la compagnia avrebbe in un primo tempo chiesto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’autorizzazione ad imbarcare personale senza libretto di navigazione, sulla scorta di quanto fu deciso l’estate scorsa per fronteggiare la carenza di personale nel picco estivo di attività dei traghetti. Una strada che Corsica Ferries avrebbe intrapreso alla luce dell’impossibilità di applicare il Decreto Lavoro sulle linee di cabotaggio francese, dove la deroga sugli extracomunitari non è ovviamente ammessa.
In un primo momento, per quanto l’imbarco di personale di libretto fosse stato consentito fino al settembre 2022, il Ministero avrebbe anche rilasciato l’autorizzazione (peraltro richiesta senza previo passaggio sindacale), salvo poi revocarla nel giro di poche ore. Corsica Ferries ha quindi avviato la pratica per l’imbarco di extracomunitari, prospettandone presumibilmente un maggior utilizzo in Italia con riposizionamento del personale comunitario sulle rotte francesi.
Nel frattempo la compagnia ha perso un ricorso innanzi la sezione giurisdizionale per la Regione Toscana della Corte dei Conti sulla natura di ‘agente contabile’. L’azione legale era stata avviata per impugnare un decreto con cui la Corte, su istanza della Procura (della Corte dei Conti), nel marzo 2022 aveva dato un termine perentorio di 90 giorni alla compagnia “per rendere i conti giudiziali delle somme riscosse negli esercizi 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021 a titolo tariffe/tasse di sbarco per conto dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale”.
La lite rimanda al burrascoso rapporto fra Corsica Ferries e l’Adsp toscana, che, anche in sede di riassegnazione degli slot, aveva contestato alla società armatoriale irregolarità varie nella sua veste di ‘agente contabile’ per conto dell’ente, soggetto, cioè, chiamato sulla base della concessione all’esecuzione dei collegamenti non solo alla riscossione, ma anche a puntuali rendicontazione e versamento delle tariffe sui passeggeri imposte dall’ente per la copertura dei servizi ai medesimi a Piombino e all’Elba (il relativo contenzioso amministrativo si era risolto in primo grado a favore dell’Adsp).
Sentenziando che “la circostanza di riscossione del denaro di spettanza di un ente pubblico rappresenta il presupposto necessario e sufficiente per far assumere al soggetto incaricato di tale attività per conto dell’ente la qualifica di agente contabile, con conseguenti doveri e responsabilità”, la Corte ha ora rigettato il ricorso di Forship (titolare di Corsica Ferries) contro il ricorso che le aveva intimato “la resa dei conti giudiziali delle somme riscosse negli esercizi 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021 a titolo tariffe/tasse di sbarco per conto dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Ufficio Territoriale Portuale di Piombino”.
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