La nave rigassificatrice Golar Tundra dal 2026 al largo di Vado Ligure e servirà anche le bettoline
L’a.d. di Snam, Stefano Venier, conferma che la Golar Tundra sarà attrezzato anche per effettuare operazioni di bunkeraggio ship to ship ed entro fine 2024 traguarda l’attivazione anche del nuovo rigassificatore a Ravenna
Dalla seconda metà del 2026 la nave rigassificatrice Golar Tundra di Snam dal porto toscano di Piombino di trasferirà in una nuova posizione al largo del porto di Vado Ligure.
Le decisione e la nuova futura collocazione sono state annunciate oggi a Genova dal presidente della Regione Liguria e commissario straordinario appositamente nominato, Giovanni Toti, insieme all’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, e all’amministratore di Snam Rete Gas, Massimo Derchi.
“Con l’istanza presentata in queste ore all’Autorità di sistema portuale da Snam e con la costituzione della struttura commissariale si avvia oggi il percorso per il posizionamento, nella seconda metà del 2026, nel Mar Ligure della nave rigassificatrice” sono state le prime parole di Toti. La nave verrà posizionata a 4 chilometri dalla costa nello specchio acqueo, già oggi interdetto alla navigazione, antistante il Comune di Vado Ligure, e al confine con Quiliano e Savona. Una volta ‘agganciata’ alla boa, il gas confluirà attraverso una condotta sottomarina fino alla costa e poi attraverso una condotta sotterranea attraverso i comuni di Carcare e Altare fino all’allaccio alla rete nazionale, a Cairo Montenotte. Soddisferà il 7% del fabbisogno di gas nazionale per 17 anni.
Per quanto riguarda le tempistiche per l’arrivo della nave a Vado Ligure, “l’iter stabilito nel Decreto Aiuti è piuttosto celere: in 200 giorni, dopo le verifiche sul progetto – ha spiegato ancora il governatore ligure – si arriverà all’autorizzazione, poi si procederà alla realizzazione delle opere necessarie ad accogliere la nave, attesa al largo della costa savonese nel secondo semestre del 2026”.
Oggi stesso il Commissario Toti ha dato avvio alla costituzione della struttura commissariale, con il coinvolgimento di strutture sia dell’amministrazione regionale sia dell’amministrazione centrale e di organi periferici a partire dall’Autorità Portuale di Sistema del Mar Ligure occidentale.
L’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, oltre a quantificare in una cinquantina le navi che a regime approvvigioneranno annualmente la Golar Tundra di gas naturale liquefatto (“Una alla settimana circa”), a SHIPPING ITALY ha anche confermato che il progetto prevede la possibilità di utilizzare questi rigassificatori offshore per lo small scale Lng anche destinato al trasporto marittimo. “Sia la parte degli interventi che stiamo programmando sul terminale di Panigaglia, sia queste navi rigassificatrici, in particolare anche quella di Livorno, le stiamo attrezzando per fare il cosiddetto vessel offloading, ovvero la possibilità di scaricare su delle bettoline la quantità di gas che poi potrà essere utilizzata per l’asservimento al trasporto via nave. Questo – ha precisato – sarà possibile anche se un conto sarà attrezzare la nave, un conto sarà avere poi l’infrastruttura in funzione di come evolverà la domanda”.
Questa invece la risposta alla domanda se Snam prevede di acquisto altre navi rigassificatrici dopo la Golar Tundra e la Bw Singapore: “Per il momento abbiamo queste due, abbiamo l’interesse di metterle in funzione il prima possibile e lo stiamo facendo. Per mettere in funzione quella di Piombino ci eravamo presi l’impegno di farlo in sei mesi e in sei mesi l’abbiamo fatto. Entro la fine dell’anno prossimo vorremo attivare quella di Ravenna e poi andremo anche a valutare l’evoluzione dal punto di vista di diverse fonti di fornitura per garantire la sicurezza energetica del Pese e valutare se in futuro ci sarà la necessità o meno in futuro di un’ulteriore nave. Con queste due navi che andiamo a collocare ne abbiamo già cinque di terminali a Gnl in Italia”.
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