Allungamento della diga di Porto Torres, traguardo in vista
La proroga del decreto di Via consentirà di portare a termine l’opera in stand by dal 2019
Il prolungamento dell’antemurale di ponente e la resecazione della banchina alti fondali del porto di Porto Torres non sono più un miraggio,
Il progetto, aggiudicato nel 2019 a Sales dall’Autorità di Sistema Portuale sarda, era rimasto incagliato in un fatale mix di fattori. Da una parte la necessità di ottemperare ad una serie di stringenti prescrizioni ambientali (in particolare il trasferimento con tecniche particolarmente impegnative di alcune distese di posidonia), dall’altra la querelle fra stazione appaltante e appaltatore sul luogo di prefabbricazione dei cassoni.
In origine il progetto prevedeva la prefabbricazione a Piombino, dove Sales dispone di un apposito sito, tanto che il parere di Via del 2018 fu rilasciato su questa base. L’Adsp, però, insistette per spostare il sito di prefabbricazione a Porto Torres, malgrado la contrarietà dell’appaltatore, preoccupato per l’incerto esito e l’ancor più incerta durata della procedura di aggiornamento della Via. Un ping pong protrattosi per circa due anni fino all’atto di sottomissione firmato nel novembre scorso sulla base delle considerazioni intanto adottate dal Collegio consultivo tecnico chiamato a risolvere il punto, con la decisione a favore di Piombino.
L’insieme di tutto questo (compresa l’ottemperanza alle prescrizioni ambientali) non ha comportato solo ritardi nell’avvio all’opera ma anche una lievitazione del quadro economico, passato da 34 a 36,2 milioni di euro. Secondo i documenti dell’Adsp presentati al ministero per il rinnovo della Via, però, il trapianto di posidonia è prossimo al completamento, sicché la proroga quinquennale del parere consentirà finalmente il concreto avvio dei lavori.
A.M.
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