Msc al Governo: “Emergenza trasporti in Italia, serve un Piano”
“Per svolgere un’azione incisiva – a livello nazionale ed europeo – il governo deve avere una strategia ben chiara riguardo ai settori dello shipping, della portualità, della logistica e del mare in generale. Definendo una ‘regia complessiva’ per il sistema portuale, logistico e infrastrutturale del nostro paese”
Monfalcone (Gorizia) – “Anche quest’anno – e sottolineo fortunatamente – l’Italia è presa d’assalto da decine di milioni di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Riceviamo tuttavia lamentele sulla qualità del trasporto autostradale, ferroviario e aereo. Rischiamo pesanti contraccolpi: economici e di immagine. Non solo nell’immediato, ma nel medio e lungo periodo. Occorre sviluppare quindi un grande piano al servizio del turismo in Italia, che punti anzitutto sui trasporti”.
A chiederlo, in occasione della consegna presso lo stabilimento Fincantieri di Monfalcone della nuova nave da crociera Explora I del neonato marchio di lusso Explora Journeys, è il vertice della Divisione passeggeri del Gruppo Msc, Pierfracesco Vago.
Secondo il quale “è l’Italia stessa a dover comprendere l’importanza dell’economia del mare. Occorre acquisire rinnovata consapevolezza che il mare rappresenta una delle nostre risorse decisive. Auspico quindi che nel Piano del Mare, la cui stesura il Ministro Musumeci sta ultimando proprio in questi giorni, le crociere ricevano adeguata considerazione. E vengano trattate dal governo come player realmente strategico per il paese. È molto importante che l’esecutivo abbia identificato nel mare e nel turismo due aspetti prioritari della propria azione”.
Secondo il vertice del gruppo fondato e controllato da Gianluigi Aponte il Ministero del Mare “deve lavorare in maniera sinergica e coordinata con gli altri dicasteri” per “sviluppare politiche efficaci e innovative di sostegno alla Blue Economy. A partire dal settore delle crociere che ogni anno porta in Italia oltre 13 milioni di turisti generando un impatto economico superiore a 15 miliardi di euro e attivando oltre 125.000 posti di lavoro, tra diretti e indiretti. Per un monte salari complessivo pari a circa 4 miliardi di euro”.
In conclusione Vago ha sottolineato che “per svolgere un’azione incisiva – a livello nazionale ed europeo – il governo deve avere una strategia ben chiara riguardo ai settori dello shipping, della portualità, della logistica e del mare in generale. Definendo una ‘regia complessiva’ per il sistema portuale, logistico e infrastrutturale del nostro paese”.
N.C.
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