Ordinato dalla Marina Militare a Fincantieri un terzo sottomarino Nfs
Il valore di questa unità sarà di oltre 500 milioni di euro, compreso il relativo integrated logistic support, e la consegna prevista nel 2030
Occar (Organisation Conjointe de Coopération en matière d’Armement), l’organizzazione internazionale di cooperazione per gli armamenti, ha esercitato l’opzione per la costruzione del terzo sottomarino di nuova generazione relativo al programma U212NFS (Near Future Submarine) della Marina Militare assegnato a Fincantieri. Secondo quanto reso noto dallo stesso gruppo navalmeccanico l’unità ha un valore di oltre 500 milioni di euro, compreso il relativo integrated logistic support, e sarà consegnata nel 2030.
Lo sviluppo futuro del programma contempla ulteriori 160 milioni di euro per future attività supplementari o forniture di specifiche ulteriori capacità richieste dalla Marina Militare.
I sottomarini U212NFS saranno altamente innovativi, con significative modifiche progettuali tutte sviluppate autonomamente da parte di Fincantieri, che riveste il ruolo di Design Authority, in accordo ai requisiti della Marina Militare. Il programma risponde alla necessità di garantire adeguate capacità di sorveglianza e di controllo degli spazi subacquei, considerati i complessi scenari operativi che caratterizzeranno il futuro delle operazioni nel settore underwater e l’approssimarsi del termine della vita operativa delle 4 unità della classe Sauro attualmente in servizio. Serve inoltre a preservare e incrementare lo strategico e innovativo know-how industriale maturato da Fincantieri e a consolidare il vantaggio tecnologico conseguito dall’azienda e dalla filiera, maggiori realtà industriali e piccole e medie imprese del comparto, perché sarà potenziata la presenza a bordo di componentistica sviluppata dall’industria nazionale.
“I compiti che i sottomarini svolgono a favore della collettività sono molteplici” ricorda nella sua nota Fincantieri. “Quotidianamente i sottomarini della Marina Militare sono impegnati nella sorveglianza delle vie di comunicazione marittime e della dimensione subacquea, anche nell’ambito delle alleanze Nato e Ue. Un ruolo che assume sempre maggiore rilevanza alla luce degli interessi del Paese che risiedono sotto la superficie del mare, dalle risorse dei fondali alle infrastrutture subacquee energetiche e di comunicazione”.