Blue Navy Ferries porta in tribunale la Provincia di Foggia per il collegamento Manfredonia – Tremiti
L’esclusione dal bando e l’assegnazione alla cordata seconda classificata innescano la protesta di Antonio Tortora che promette battaglia legale in sede amministrativa, civile e penale
Fa discutere, e lascia presagire lunghe battaglie giudiziarie, l’esclusione (per la seconda volta) di Blue Navy Ferries al bando per l’assegnazione del contributo pubblico della Regione Puglia destinato all’attivazione di un collegamento estivo tra Manfredonia e le isole Tremiti e la conseguente aggiudicazione al secondo classificato in graduatoria, ovvero ovvero Gargano Metro Marine. Quest’ultima è un’associazione temporanea d’impresa composta da A.Galli & Figlio Srl e Ct Peschici Srl, che già l’anno scorso avevao vinto un analogo bando.
Dopo il fallimento della prima gara, la seconda, avviata e conclusa nel giro di pochi giorni dalla Provincia di Foggia, che l’ha gestita, aveva decretato vincitore dell’appalto Blue Navy Ferries, compagnia di navogazione toscana partecipata da Irene e Andrea Tortora.
Il bando prevedeva l’avvio della linea venerdì 14 luglio e il servizio, secondo la Regione Puglia che lo ha promosso, ha l’obiettivo di offrire “a turisti e pendolari” un servizio di trasporto “a costi popolari” che durante il periodo di attività garantisca una linea ‘coperta’ da almeno 3 coppie di corse a settimana, con un tempo massimo di percorrenza di massimo 3 ore.
Antonio Tortora (padre di Irene e Andrea), parlando per conto di Blue Navy Ferries, non ci sta e attraverso SHIPPING ITALY denuncia quelle che ritiene siano state elle scorrettezze utili a escludere la sua azienda dal bando per aggiudicare di fatto il servizio alla cordata seconda classificata.
La sua ricostruzione dei fatti comincia dicendo: “Abbiamo partecipato alla gara […] con scadenza in data 05/06 alle ore 12.30. La documentazione era tutta regolare, solo la polizza fideiussoria provvisoria, pur con efficacia dal giorno antecedente la scadenza della gara, è stata prodotta con qualche ora di ritardo. Tale vizio può e poteva essere sanato in soccorso istruttorio e la stessa stazione appaltante in un primo momento ci ha concesso dieci giorni di tempo per sanare in soccorso istruttorio il problema. In maniera pretestuosa, immotivata e contraddittoria, con la loro stessa disposizione di concederci dieci giorni, ci hanno escluso dalla gara con comunicazione pec del 08 giugno 2023. Abbiamo cercato piu’ volte di interloquire con il RUP ma era sempre irrintracciabile, a un certo punto siamo stati contattati da un certo dott. Longo che si è presentato come consulente della Provincia di Foggia, in nome e per conto del dott. Rocco Guarrini. Abbiamo manifestato il nostro sconcerto e abbiamo riferito che avremmo fatto ricorso al TAR, in quanto per noi la gara era stata regolarmente vinta e l’anomalia poteva essere tranquillamente sanata in soccorso istruttorio come dimostrano i documenti allegati”.
La ricostruzione dei fatti pass adunque alla seconda gara bandita “in data 13/06/2023 i cui termini di presentazione scadevano in data 30/06/2023; l’apertura dei documenti di gara è iniziata in data 30/06/2023 e si è chiusa in data 4 luglio 2023; l’aggiudicazione a nostro favore è stata emessa in data 12/07/2023 e ci è pervenuta via pec in maniera ufficiale il 15/07/2023; quanto successo è veramente assurdo in quanto la data di inizio servizio di collegamento previsto era il 14, cioè due giorni dopo l’emissione dell’aggiudicazione”.
Il racconto dal capt. Tortora prosegue dicendo: “Essendo noi persone serie e in buona fede, a differenza di qualcun altro, immediatamente, e cioè in data 12/07/2023 ,abbiamo mandato una pec facendo loro presente che eravamo disponibili al servizio previa sottoscrizione del contratto di appalto e che pertanto vista la data di aggiudicazione il servizio non poteva essere espletato prima del 28. Facevamo altresì presente che per iniziare il servizio ci doveva essere inviato il contratto di appalto come previsto dall’articolo 181 del codice degli appalti (tale contratto secondo tale norma, doveva essere inserito ab inizio nel bando di gara da parte della provincia e invece non era presente) e inoltre che avevamo necessità, sempre come previsto dal codice degli appalti, di un acconto per il trasferimento della nave, la predisposizione della logistica, delle biglietterie e per la pubblicità commerciale. Loro ci hanno inviato un documento il 14/07/2023 denominato “verbale di consegna sotto riserva di legge”, tale documento insufficiente e non rappresentativo del contratto di regolazione, l’abbiamo inviato ai nostri legali che ci hanno consigliato di sottoscriverlo contestualmente alla sottoscrizione del contratto di appalto. In data 17/07/2023 gli abbiamo mandato un’ennesima pec dove gli segnalavamo la mancanza ancora una volta dell’indispensabile contratto ‘appalto o quantomeno di un preliminare dello stesso e ribadivamo la nostra disponibilità sia della nave che dell’espletamento del servizio previa firma del predetto contratto. Loro di converso ci hanno mandato in data 19/07/2023 una minacciosa diffida, dove con toni perentori dovevamo presentare entro un paio ore la documentazione da loro richiesta, mentre ancora una volta non si faceva cenno della documentazione da noi richiesta, in spregio di tutte le norme di correttezza e principi di buona fede. In data 20/07/2023 abbiamo inviato i documenti relativi alla nave e comprovanti la nostra piena e pronta disponibilità della stessa, gli abbiamo ancora ribadito l’invito a mandarci il contratto, l’acconto e che avremmo prodotto la garanzia definitiva già pronta alla sottoscrizione del contratto di servizio come previsto dal bando”.
Tortoa aggiunge che “in data 21/07/2023, sempre nel totale disprezzo dei principi di buona fede e della salvaguardia dell’efficacia del rapporto giuridico, non si sono degnati di rispondere alle nostre richieste, ci hanno escluso e hanno assegnato (forse e come sempre da loro desiderato) l’attribuzione del servizio alla seconda classificata, che tra l’altro in sede di gara ha indicato un mezzo navale con caratteristiche notevolmente inferiori a quelle del nostro”.
Il vertice di Blue Navy in conclusione si spinge a dire che “sono state effettuate dichiarazioni non veritiere e altamente lesive della nostra immagine, pertanto abbiamo gia dato incarico a nostri legali di procedere a tutela dei nostri diritti sia in sede amministrativa, civile e penale”.
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