Allarme da International Maritime Bureau per il nuovo aumento della pirateria
Con l’incremento registrato nel primo semestre 2023 nel Golfo di Guinea e nello Stretto di Singapore, occorrono soluzioni sostenibili e a lungo termine da parte dei governi locali
Dall’International Maritime Bureau (Imb) della Icc, dipartimento della Camera di Commercio Internazionale, giunge la segnalazione di un aumento di atti di pirateria e di rapina a mano armata su navi in transito registrati nel primo semestre 2023 in particolare nel Golfo di Guinea e nello Stretto di Singapore.
Sono 65 gli episodi avvenuti in tutto il mondo nel periodo, con un aumento rispetto ai 58 incidenti dello stesso periodo del 2022. In questi 65 attacchi 57 navi sono state abbordate, 36 equipaggi sono stati presi in ostaggio e 14 persone sono state rapite.
Preoccupazione è stata espressa per la recrudescenza del fenomeno dal direttore dell’Imb, Michel Howlett; fino al 2021 i numeri in questo senso erano in decrescita (132 attacchi nel 2021, 195 nel 2020, 162 nel 2019). Le aree maggiormente interessate dal fenomeno anche al tempo erano le stesse: Golfo di Guinea e Stretto di Singapore. Gran parte degli episodi del 2021 sono stati abbordaggi condotti con veloci barchini per salire a bordo nave e sequestrare il carico o rapire l’equipaggio.
Il direttore dell’IMB ha chiesto che la presenza navale regionale e internazionale continui in Guinea e sia un forte deterrente per contrastare questi crimini: “Chiediamo ancora una volta alle autorità regionali del Golfo di Guinea e alla comunità internazionale di concentrare la loro attenzione sulla regione, per stabilire soluzioni sostenibili e a lungo termine che affrontino efficacemente questi crimini e proteggano le comunità marinare e di pescatori”, ha detto Howlett.
Nell’area del Golfo di Guinea nei primi sei mesi 2023 è stata infatti registrata un’impennata di incidenti marittimi di cui cinque nel primo trimestre e nove nel secondo. Dodici di questi sono state rapine a mano armata e due atti di pirateria nei confronti di imbarcazioni ancorate nella regione.
Gli incidenti di pirateria includono 14 membri dell’equipaggio rapiti, 8 prelevati da navi all’interno delle acque territoriali, 31 tenuti in ostaggio in due dirottamenti separati in cui sono state distrutte le apparecchiature di comunicazione/navigazione e rubati alcuni carichi. Un incidente ha comportato il rapimento di 6 membri dell’equipaggio.
La Nigeria rappresenta l’epicentro della pirateria del Golfo di Guinea – spiega il rapporto – e nel 2021 il suo governo ha lanciato il “Progetto Deep Blue”, del valore di 195 milioni di dollari, per incrementare la sicurezza delle acque del Golfo di Guinea.
Nello Stretto di Singapore l’aumento è del 25% negli incidenti di pirateria rispetto allo stesso periodo 2022, con membri dell’equipaggio a rischio a causa delle armi in almeno otto incidenti. Agli Stati costieri l’lnternational Maritime Bureau ha chiesto di stanziare risorse per affrontare questa situazione.
Il fenomeno della pirateria ha invece registrato un decremento nella regione dell’arcipelago indonesiano che ha avuto sette incidenti segnalati riguardanti in maggioranza navi ancorate o ormeggiate.
Osservando l’andamento del fenomeno oltre queste due precise aree si rileva che l’America meridionale e centrale ha avuto il 14% degli incidenti globali, con 13 incidenti segnalati svoltisi con tentativi di abbordaggio, ostaggio e aggressioni e minacce all’equipaggio presso l’ancoraggio di Callao in Perù, Colombia, ancoraggio di Macapa in Brasile e Panama.
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