Fioccano i primi contributi del Decreto ‘Rinnovo flotte’
Snav, Caronte, Nlg, Alilauro e Liberty Lines saranno le prime compagnie a beneficiare del sostegno pubblico
In attesa del varo di una sua eventuale (probabile) seconda edizione ampliata e corretta, il primo decreto Rinnovo Flotte sta comunque iniziando a dare i suoi frutti, avendo portato all’imminente erogazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dei primi contributi alle compagnie che nei mesi scorsi erano risultate beneficiarie della misura con la firma dei relativi decreti di concessione. I sostegni, chiarisce il Mit negli stessi documenti, saranno elargiti secondo questa modalità: il 20% a titolo di anticipazione, il seguente 60% in rate computate sugli stati di avanzamento lavori individuati nei cronoprogrammi sottoscritti tra le parti e infine il rimanente 20% a saldo.
Tra le compagnie armatoriali ad avere ottenuto i contributi c’è innanzitutto Liberty Lines, cui risultano finora assegnati sostegni per la costruzione di 9 nuove unità in alluminio (identificate con le sigle Green Vessel C. 838, 839, 840, 841, 842, 843, 844, 845, 846), ognuno del valore di 1,95 milioni di euro, per un totale quindi di 17,55 milioni. Complessivamente sono 12 le unità per le quali la società – che peraltro ne ha già ordinato la costruzione in Spagna, ai cantieri Armon – riceverà supporti di pari entità, per un totale di 21,5 milioni di finanziamento pubblico.
A essersi già vista assegnare invece la totalità dei contributi per la quale era risultata beneficiaria è stata Navigazione Libera del Golfo, che aveva ottenuto oltre 595mila euro a sostegno di interventi di retrofit su undici diverse unità (i traghetti Salerno Jet, Superjet, Ischia jet, Jumbo Jet, Capri jet, Santa Lucia, Napoli Jet, Sorrento Jet, Vesuvio Jet e Patrizia). Lo stesso può dirsi di Snav, che dal primo Decreto Rinnovo flotte aveva ottenuto supporto per la costruzione di due nuove navi Hsc monocarena. Per le due unità, identificate come modelli TMV58- 750 (1) e TMV58-750(2) la compagnia si è vista assegnare dal Mit importi leggermente inferiori a quelli che le erano stati riconosciuti (nel dettaglio, per la prima 4,317 milioni di euro anziché 5,610 e per la seconda 4,527 milioni al posto di 5,790.432). Le ragioni non sono esplicitate ma nei due documenti si richiama il fatto che Snav per la loro costruzione abbia poi presentato varianti tecniche, successivamente approvate dallo stesso ministero.
Tutto come da programma invece per Bluferries, che ha ottenuto i circa 7 milioni di euro concessi per la realizzazione del nuovo traghetto ibrido Sikania II (la cui costruzione è già stata avviata in Grecia) così come per Caronte & Tourist, a cui il Mit erogherà un contributo di circa 1,082 milioni a sostegno della sostituzione dei motori del Sansovino. Risultano infine assegnati ad Alilauro i contributi richiesti e già concessi per il retrofit dei suoi Agostino Lauro Jet (426.584 euro) e Giove Jet (425.070,40 euro), non ancora quello per il Nettuno Jet (451.001 euro).
Tirando quindi le fila, si può dire che a fine luglio 2023 risultino impegnati dal Mit, tramite contratti siglati con i beneficiari, poco meno di 36 milioni di euro del totale di 186 milioni di contributi assegnati nell’ambito del primo Decreto Rinnovo Flotte. Un importo che a sua volta rappresentava una fetta decisamente limitata rispetto al totale di mezzo miliardo di euro di fondi che era stato reso disponibile dalla procedura e che con ogni probabilità non verrà nemmeno interamente allocato, dato che nel frattempo, tra gli armatori che avevano ricevuto la concessione del contributo, c’è chi ha preferito cedere le navi che sarebbero state oggetto di retrofit (Ignazio Messina e Roro Italia per le Jolly Cristallo, Jolly Perla e Jolly Quarzo) e chi invece ha fatto sapere che prima di siglare un ordine per nuove unitàpotrebbe aspettare il varo di un secondo decreto Rinnovo Flotte dalle maglie più larghe. Questo in particolare potrebbe essere il caso di Toremar, per la quale l’ad di Moby Achille Onorato, nel corso del 1° Business Meeting di SHIPPING ITALY, aveva parlato della possibilità di rivedere i programmi per la costruzione dei suoi due nuovi traghetti bidirezionali (per i quali aveva ottenuto contributi pubblici per 45 milioni di euro) nel caso in cui il secondo bando dovesse prevedere la possibilità di realizzare le newbuilding in cantieri del Mediterraneo anche non comunitari.
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