Dopo il Dl Asset Salvini promette una norma per il ‘caro canoni’ portuali
Nelle bozze del decreto al vaglio del Governo c’era anche una misura per sterilizzare l’aumento dei corrispettivi versati dai terminalisti. Novità anche per gli ormeggiatori
La soluzione ai rincari dei canoni demaniali pagati dai terminalisti portuali pareva potesse arrivare oggi ad esito del Consiglio dei Ministri ma l’epilogo è stato sfavorevole alle imprese portuali.
Il Governo infatti è stato infatti chiamato a esprimersi sul cosiddetto Decreto Asset, contenitore omibus (ci sono provvedimenti contro l’inflazione, sui taxi, sul Ponte sullo Stretto e molto altro) che contempla anche un articolo riguardante materie marittimo-portuali.
Il primo comma è quello auspicato dai terminalisti da 8 mesi, da quando cioè il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, applicando il meccanismo di aggiornamento dei canoni in vigore da quasi trent’anni (basato sulla media degli indici Istat dei prezzi al consumo e di quello dei prezzi alla produzione), ha decretato un rincaro di oltre il 25%. Buona parte degli enti concedenti, in primis le Autorità di sistema portuale, ha congelato finora gli aumenti, ma, dopo una serie di rassicurazioni da parte dell’esecutivo andate a vuoto anche, pare, per l’opposizione della Ragioneria di Stato, Assiterminal ha deciso recentemente di adire le vie legali.
Il nuovo intervento elaborato dal Governo non interviene sul meccanismo di aggiornamento, ma prevede di applicarlo alle sole “misure unitarie” fissate nel 1989 (e aggiornate annualmente), che non costituiscono più la base di calcolo praticamente di alcun terminal, cosicché il risultato gradito ai concessionari sarebbe centrato senza rivoluzionare la norma.
Il comma 2 del medesimo articolo, poi, si prefigge, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con i Ministri della giustizia, della difesa, dell’economia e delle finanze, del lavoro e delle politiche sociali e della salute, di modificare la sezione del Regolamento per l’esecuzione del Codice della navigazione del 1952 dedicata agli ormeggiatori, allo scopo di “dettare una disciplina uniforme per i servizi di ormeggio (…) nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento (UE) 2017/352”.
Post Consiglio dei Ministri il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha fatto però intendere che anche questa volta il tentativo di risolvere la questione dei rincari dei canoni non è andato a buon fiine per i terminalisti.
“Domani – ha spiegato Salvini durante la conferenza stampa post Consiglio dei Ministri – il ministro Fitto manderà alla commissione europea il progetto sulle concessioni marittime che sono aumentate del 25%, una cifra fuori mercato per cui abbiamo predisposto una norma su cui Fitto colloquierà con la commissione e se non ci sarà nessuna obiezione potrà essere messa in conversione” ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri.
A.M.
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