La Regione Siciliana vuole coinvolgere altre compagnie di traghetti per le isole minori
L’assessore Aricò annuncia il ricorso alla procedura negoziata senza bando con altri vettori interessati a coprire le linee in convenzione pubblica per la continuità territoriale marittima
Quella che volge al termine sarà ricordata come una delle estati più calde per i trasporti in Siclia, non solo a causa degli incendi e delle eruzioni vulcaniche ma anche per i disservizi e per l’aumento dei prezzi conseguente alla battaglia giudiziaria (con conseguente sequestro di navi) in atto fra la magistratura di Palermo e la compagnia di navigazione Caronte&Tourist. La compagnia ha risposto liberandosi dagli obblighi della convenzione pubblica con la Regione e mantenendo inalterati i servizi ma a prezzi di mercato (rincari sono stati applicati soprattutto alle autocisterne che trasportano carburanti sulle isole).
La novità ora è che, secondo quanto si legge su Focusicilia.it, l’assessore regionale ai Trasporti, Alessandro Aricò, cerca di fatto altre compagnie di traghetti interessate a operare sulle rotte con le isole minori siciliane. “Sui collegamenti ricorreremo alla procedura negoziata senza bando: entro la fine di agosto chiederemo un parere ai sindaci delle Isole minori prima di procedere” ha detto spiegando quali saranno le prossime azioni dell’esecutivo regionale guidato da Renato Schifani.
Aricò più precisamente ha affermato: “Entro fine mese avremo pronta la trattativa privata aperta a tutti per fare quanto più in fretta possibile. In alcune tratte la Caronte non potrà essere inviata perché si tratta di lotti che la compagnia messinese si era aggiudicata e poi successivamente ha rinunciato dopo l’aggiudicazione provvisoria”. L’assessore ha aggiunto che i suoi uffici inviteranno tutte le compagnie leader del settore e a giorni partiranno le lettere per coinvolgere tutti i comuni delle isole affinché i sindaci possano fornire le loro indicazioni sull’opportunità dell’affidamento. Fra i potenziali interessati ci sono tutti i vettori che operano nel Golfo di Napoli ma anche quelli attivi in Adriatico, in Sardegna e all’Elba.
“Noi procederemo con una corsia che ci auspichiamo sia molto veloce” ha confermato Aricò. “Dopodiché dovremo capire come muoversi. Se i soggetti invitati non parteciperanno poi vedremo il da farsi” ha aggiunto.
Quasi scontato, conoscendo il modo d’agire di Caronte & Tourist, che la compagnia controllata dalle famiglie Franza e Matacena sarà pronta a far valere in tribunale le proprie ragioni cercando di evitare ‘un’invasione di campo’ di altri armatori in Sicilia e questo potrebbe ulteriormente complicare una situazione già particolarmente complicata e ingarbugliata in banchina e nelle aule dei tribunali amministrativi regionali.
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