Il trasferimento dei depositi costieri in porto a Genova riparte dal(la) Via
Il Ministero dell’ambiente ha risposto alla Regione Liguria che il via libera al progetto è di sua competenza e dovrà quindi ripartire da Roma
Il progetto di delocalizzazione dei deposito costieri di Superba Srl (e Carmagnani) dal quartiere di Multedo a ponte Somalia dentro il porto di Genova riparte dal via. O meglio dalla Via, non quello regionale ma quella nazionale del Ministero dell’ambiente. A stabilirlo è stato lo stesso dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin risponendo a una nota della Regione Liguria spedita il 5 luglio scorso nella quale si chiedeva risposta a un quesito in merito alla competenza in materia di valutazione di impato ambientale (Via).
Più precisamente l’ente governato da Giovanni Toti ha scritto che, “sulla base della documentazione acquisita nel corso dell’istruttoria, sembra emergere la possibilità che il progetto in oggetto possa essere attribuito alla tipologia di cui all’Allegato II alla Parte Seconda del D. Lgs. 152/2006, punto 12) Interventi per la difesa del mare: terminali per il carico e lo scarico degli idrocarburi e sostanze pericolose, di competenza statale” e per quetso ha richiesto un parere di competenza sul progetto, “al fine di garantire al procedimento la corretta attribuzione di competenza”.
La risposta arrivata dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica è positiva: “Si ritiene che lo svolgimento del procedimento di valutazione ambientale sul progetto in oggetto rientri tra le competenze di questa Amministrazione”. Questa la motivazione alla base della scelta: “La normativa di riferimento in materia di VIA è il D.Lgs. 152/2006, come modificato dal D.Lgs. 104/2017, il cui allegato II (“Progetti di competenza statale”) alla Parte seconda prevede al punto 8) “Stoccaggio […] di prodotti chimici, prodotti petroliferi e prodotti petrolchimici con capacità complessiva superiore a 200.000 tonnellate”, mentre l’allegato IV (“Progetti sottoposti alla Verifica di assoggettabilità di competenza delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano”), al punto 8-g riporta “Stoccaggio di petrolio, prodotti petroliferi, petrolchimici e chimici pericolosi, a sensi della legge 29 maggio 1974, n. 256, e successive modificazioni, con capacità complessiva superiore a 1.000 m3”. Oltre a ciò, e “come rilevato anche dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, il progetto costituisce variante al Piano Regolatore Portuale di Genova che, come noto, è stato sottoposto a procedura di VIA statale conclusa con D.M. n. 5395 del 25/10/2000”.
L’iter della Via dunque lascia Genova per spostarsi a Roma e ciò significa che se ne riparlerà fra molto tempo. L’attività del nuovo deposito secondo le intenzioni consisterà nello stoccaggio e movimentazione di prodotti liquidi chimici, con una previsione di movimentazione annua stimata in circa 300.000 – 400.000 t/anno di prodotti. Lo stoccaggio complessivo sarà di 55.800 m3 per un totale di 50 serbatoi.
Questo pronunciamento, in attesa di capire cosa deciderà il Tar della Liguria sui molti ricorsi presentati contro questo trasferimento dei depositi costieri (di Grimaldi Group, Saar Depositi Portuali, comitati di cittadini e altri), si intreccia anche con la cessione di Terminal San Giorgio (il concessionario del Gruppo Gavio che oggi controlla anche Ponte Somalia) alla Ignazio Messina & C. Quest’ultima, annunciando l’acquisizione (soggetta a via libera dell’autorità antitrust e poi della locale port authority), aveva fatto sapere che avrebbe rispettato gli impegni presi da Terminal San Giorgio ma certamente i nuovi acquirenti (se tali effettivamente diventeranno) certamente non intenderanno vivere per anni con la spada di Damocle di non sapere se dovrà o meno rinunciare a una porzione signficativa delle proprie aree. Prima o poi verrà probabilmente messo un punto (temporale) sull’impegno o meno a destinare ponte Somalia al trasferimento dei depositi di Superba. Che nel frattempo continua a vedere allontanarsi il giorno del tanto atteso trasloco da Multedo promesso dal sindaco di Genova, Marco Bucci, a loro e agli abitanti del quartiere.
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