Cold ironing: Livorno lancia il bando e per Zeno D’Agostino serve fare di più
A proposito di elettrificazione delle banchine secondo il presidente di Espo rimane da valutare la capacità della dotazione energetica dati i forti consumi delle navi da crociera nei porti delle città
Occorreranno poco più di due anni e mezzo per far sì che anche sulle banchine di Livorno le navi potranno alimentare la propria sosta allacciandosi alla rete di fornitura elettrica.
Dopo aver bandito l’appalto da 20,4 milioni di euro per l’elettrificazione delle banchine dei porti di Piombino e Portoferraio, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale annuncia ora che è stata pubblicata la relativa gara per la progettazione definitiva e la realizzazione delle relative opere di cold ironing nello scalo labronico (primo porto italiano a sperimentare nel 2016 questo sistema di alimentazione utilizzandolo in particolare per le navi della Marina Militare, seguito nel 2018 dal porto di Genova).
L’intervento prevede la realizzazione di una sottostazione all’interno dell’area Enel ex-centrale Marzocco e due cabine di conversione a servizio rispettivamente dei traghetti e delle crociere, la prima da ubicare all’interno degli attuali silos e la seconda cabina da posizionare nell’area destinata al futuro terminal crociere in prossimità della Calata Alto Fondale.
Per la parte di impianti a servizio delle navi portacontainer è prevista la realizzazione di una cabina in prossimità del tratto terminale della Strada di Grande Comunicazione Fi-Pi-Li. La restante parte degli impianti è costituita da cavidotti e cavi tra sottostazione/cabine e cabine/prese di banchina, realizzati completamente interrati e non visibili.
Il bando vale 52,1 milioni di euro e beneficia dei finanziamenti a valere sul fondo complementare al Pnrr. Le offerte dovranno essere presentate entro il 17 Ottobre e dopo l’aggiudicazione e la consegna ci vorranno 75 giorni per la progettazione esecutiva e 607 giorni per l’esecuzione dei lavori, oltre all’impegno da parte dell’impresa realizzatrice alla manutenzione per quattro anni a decorrere dal collaudo.
“Siamo soddisfatti di portare in gara un appalto strategico per lo scalo portuale livornese” ha dichiarato il presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri. “Con la pubblicazione dei bandi a Livorno, Piombino e Portoferraio, facciamo un ulteriore passo in avanti nel percorso di pianificazione strategica imperniato sullo sviluppo sostenibile dei porti del Sistema” ha aggiunto. “Si apre dunque una fase, parallela a quella che molti armatori stanno percorrendo per attrezzare le proprie navi, in cui il porto si doterà di una infrastruttura che consentirà alle navi in sosta di spegnere i motori. Una volta realizzate le opere, riusciremo ad abbattere in modo significativo le emissioni inquinanti, riducendo anche l’inquinamento acustico”.
Proprio sul cold ironing e sugli eventuali problemi da risolvere soprattutto in materia di dotazione energetica, visto il grande consumo delle navi da crociera, si è espresso il presidente dell’Adsp di Trieste e Monfalcone nonchè di Espo (associazione porti europei), Zeno D’Agostino, sostenendo in un’intervista apparsa su IlSole24Ore che “l’Italia non è indietro: è l’unico Paese che ha finanziato, con 700 milioni del Fondo complementare, l’elettrificazione delle banchine di tutti i porti. A Trieste e Monfalcone per l’Ops abbiamo 34 milioni. Ma su questo si innesta il problema della dotazione energetica: siamo davvero in grado di rifornire le navi? Una da crociera consuma circa un sesto dell’energia della città. Se invece hai due navi all’ormeggio, come spesso accade, c’è un picco di energia del 33% in più sulla città”.
Per risolvere il problema D’Agostino ha chiesto, all’interno di un’altra linea di finanziamento Pnrr, un ulteriore finanziamento da 18 milioni per una smart grid portuale, cioè una rete energetica interna al porto che è stata studiata insieme a Hera e Terna, e va a integrarsi con un ulteriore finanziamento che le stesse società hanno ottenuto dal Pnrr, per fare la smart grid cittadina.
“Abbiamo quindi un progetto totalmente integrato tra Terna, Hera e il porto, che mette insieme i 34 milioni dell’ultimo miglio e altri 40 milioni circa di smart grid, tra cittadina e portuale. Abbiamo calcolato che, poiché la smart grid permette una minore dispersione dell’energia, riusciremo a supplire quel picco del 33% di cui parlavo prima. Noi, entro due anni, saremo pronti col cold ironing, secondo le tempistiche dettate dal Pnrr”.
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