Per Folgiero (Fincantieri) “tanti ordini in forno” per nuove navi da crociera
L’a.d del gruppo navalmeccanica stima un ritorno alla firma di nuovi contratti di costruzione tra fine 2023 e inizio 2024
Genova – Fra pochi mesi il mercato delle crociere potrebbe già tornare a commissionare nuove navi ai cantieri. Lo sostiene con convinzione l’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, secondo il quale il principale gruppo navalmeccanico italiano potrebbe arrivare a formalizzare nuovi ordini già a fine anno. “Nell’ultimo quarter del 2023 o nel primo del 2024” ha specificato parlando a margine del varo della nuova nave Explora II e della cerimonia di taglio della prima lamiera di Explora III a Genova Sestri Ponente.
Le compagnie crocieristiche “sono ridiventate – ha aggiunto – macchine da soldi; se si guarda il cash flow che ha fatto Ncl nell’ultimo semestre… Le compagnie hanno la pipeline di crescita di prima, ricavo medio per passeggero alto e la governance dei costi del periodo Covid. Mentre prima del Covid erano un po’ più spensierati, durante il Covid hanno imparato a girare ogni pietra per trovare gli euro”.
Secondo il numero uno di Fincantieri le società armatoriali “usciranno da questa crisi più forti di prima perché la top line (i ricavi, ndr) gli va forte, la linea dei costi esce da un periodo di lacrime e sangue e questo fa bene ai margini” di guadagno, che “saranno meglio di prima. L’inerzia di ripartenza della macchine degli investimenti ha dei tempi di attraversamento del ciclo di capex (capital expenditure, ndr). La decisione di investimento da un miliardo e mezzo la si prende con un tempo di maturazione” ha sottolineato Folgiero.
Alla domanda su quando pensa che gli ordini per nuove costruzioni potranno ripartire, ha risposto (provocatoriamente ma non troppo) “domani mattina”. Poi ha spiegato: “In questi mesi c’è stato tutto un processo di gestazione di nuovi ordini e il tempo di gestazione di un ordine da un miliardo è mezzo sono 12/14 mesi. Uno non può pensare che appena il mercato va bene escono i nuovi ordini, manca il tempo di cottura, i nuovi ordini sono in forno. Ci sono tanti ordini in forno”.
Il momento di aprire il forno sarà “nell’ultimo trimestre del 2023 o nel primo del 2024. La vediamo molto positivamente. Con questa grande generazione di cassa questi signori giustamente, essendo stati congelati per anni, adesso è come se fossero una molla rimasta compressa. Dopo tutte le lacrime che abbiamo versato sul business cruise è un momento in cui bisogna ridere. Il lavoro nel settore delle crociere c’è e ci sarà. La bravura di Fincantieri dovrà essere quella di lavorare e guadagnare. Il problema non è solo alimentare il portafoglio ordini”.
A proposito di efficienza nella produzione Folgiero ha richiamato l’attenzione anche sul ribaltamento a mare dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente ricordando che “sarà un successo solo se facciamo la fase 3, che non è un problema di fondi, è un’operazione invasiva dal punto di vista logistico: si tratta di spostare la ferrovia, il problema non è l’entità del costo di spostare la ferrovia. È progettarlo, orchestrarlo, concertarlo e farlo”. Le fasi 1 e 2 contemplano la messa in sicurezza di due rii e l’ampliamento degli spazi. “Il ribaltamento a mare sarà un successo solo se avverrà in tempo la fase 3 che permette lo sbottigliamento delle tonnellate di acciaio che riusciremo a lavorare, altrimenti le fasi 1 e 2 non dispiegheranno gli effetti sperati” ha evidenziato il numero uno del gruppo navalmeccanico.
Oggi lo stabilimento di Sestri Ponente lavora 600 tonnellate d’acciaio al mese, il vertice di Fincantieri stima che con il ribaltamento a mare “ne farà almeno 2.400-2.600 al mese”, un ammontare che renderà indispensabile lo spostamento dell’attuale linea ferroviaria. Per questo ha chiesto di “aprire un tavolo che ci permetta di gestire anche dal punto di vista logistico l’operazione. Dobbiamo riuscire a trovare le risorse in questo territorio che saranno sufficienti e idonee per lavorare tutto l’acciaio in più previsto, non sarà una questione di bacino e basta, sarà una questione di bacino e risorse umane. Se noi qui dobbiamo fare le navi più grandi del mondo – ha sottolineato – ci serve un bacino navale, ma ci serve anche un bacino di risorse e trovare le risorse (umane, ndr) in questo Paese è un esercizio difficile”.
A proposito della capacità finanziaria di Virgin Voyages di pagare e prendere in consegna anche la quarta nave costruita proprio a Genova Sestri Ponente da Fincantieri, Folgiero ha commentato: “Si tratta di una vicenda legata alle code del Covid su un prodotto di startup come il prodotto Virgin Voyages. L’armatore sta proseguendo tutte le attività di sviluppo e partenza post-Covid, noi completeremo la costruzione della nave e siamo in costante contatto con l’armatore proprio per definire tutte le milestones sia dal punto di vista della consegna che da quello finanziario”.
A proposito infine di possibili revisioni negli accordi presi con la cinese Cssc per costruire la prima nave da crociera il numero uno di Fincantieri ha così commentato: “La nostra collaborazione con la Cina era ed è una collaborazione che va per fasi. Abbiamo degli impegni contrattuali ad assisterli su alcune specifiche milestone e una volta completate valuteremo tutte quante le opzioni strategiche”.
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