Continua a calare il peso del contributo del trasporto marittimo al Pil italiano
Secondo un report di Randstad Research il peso del segmento perde quota, mentre cresce quello generato dai servizi di magazzinaggio
Tra attività di trasporto e magazzinaggio, la logistica conta in Italia 1,16 milioni di occupati e genera un valore di 92,7 miliardi di euro, pari al 5,41% del Pil. A evidenziarlo è Randstad Research nel rapporto Trasformazioni del settore e delle professioni nella logistica, che è stato presentato a Roma alla presenza di esperti, rappresentanti del mondo imprenditoriale e sindacale.
Nel dettaglio, oltre metà degli occupati della logistica italiana (50,5%) lavora nel trasporto terrestre, mentre il 27,9% è attivo nel magazzinaggio e in attività di supporto. Il 15,8% opera nei servizi postali e di corriere, il 3,6% nel trasporto marittimo o per vie d’acqua e infine il 2,1% in quello aereo.
Al trasporto terrestre si deve anche il maggior valore aggiunto (51,4%) sul totale. Questo è seguito dal segmento di magazzinaggio e supporto ai trasporti (37,4%), mentre quote più basse sono quelle degli altri ambiti di attività. In particolare il trasporto marittimo pesa per il 4,4%, mentre quello aereo e l’area dei servizi postali ‘valgono’ ognuno per il 3,4%.
Nell’insieme, mostra il report, il settore ha fatto moderatamente crescere la quota rappresentata sull’intero Pil Italiano negli ultimi anni (dal 5% del 1995 al 5,8% del 2022), ma il contributo dato da ogni segmento di attività è cambiato molto in questo intervallo di tempo. Fatto 100 quello garantito da ogni ambito nell’anno di partenza della analisi (appunto, il 1995), il report mostra come questo valore sia rimasto stabile per il trasporto terrestre e sia calato in modo molto leggero per i servizi postali. Il trasporto marittimo e quello aereo perdono invece quota (da 100 a, rispettivamente, circa 50 e a meno di 20, quest’ultimo anche per effetto della lunga crisi di Alitalia), mentre il contributo al Pil del segmento di magazzinaggio e servizi di supporto cresce di circa il 50% tra 1995 e 2022.
Dalla fotografia scattata da Randstad emerge inoltre come, prevedibilmente, quello della logistica sia un settore prevalentemente maschile (80% degli occupati, contro una percentuale del 48,7% nei servizi e del 57,7% in media). E’ inoltre un comparto in cui la quota di lavoratori stranieri (13,1%) è leggermente superiore a quella media italiana (10,3%), e questo nonostante il settore presenti barriere all’ingresso che spesso rappresentano un ostacolo per gli addetti non italiani (quali l’essere automuniti). Nella logistica italiana inoltre oltre la metà degli addetti ha più di 44 anni. Nel dettaglio, prevalgono nel settore lavoratori della fascia di età tra i 45 e i 54 anni (il 30,7% del totale, contro la media del comparto dei servizi del 29,5%), mentre il 23,7% ha più di 55 anni. Infine il 18,89% ha tra i 25 e i 34 anni e il restante 3,56% è di età compresa tra i 15 e i 24 anni.
Guardando invece alla composizione territoriale, il report di Randstad Research mostra come la maggior parte degli occupati della logistica sia concentrata nell’area del Nord Ovest (29,3%), mentre Centro e Nord contano entrambi per circa il 22%. Tra le regioni, quella che conta più occupati nel settore è la Lombardia (18,27%), seguita da Lazio (12,29%), Emilia Romagna (9,78%), Veneto (9,51%) e Campania (8,96%).
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