Assemblea Iumi: anno positivo per le navi, recuperano le merci e cambiamenti in vista per l’offshore
Dal consueto appuntamento annuale emerge uno scenario di mercato alle prese con diverse tempeste e sfide globali
L’assemblea annuale di Iumi (International Union of Marine Insurance), andata in scena a Edimburgo dal 17 al 20 settembre, è stata l’occasione per l’industria del trasporto marittimo di fare il punto sull’andamento del mercato assicurativo che, a giudicare dagli interventi di molti relatori, è nel suo complesso molto sfaccettato, con rilevanti differenze tra i vari sottosettori.
Il presidente di Iumi, Frédéric Denèfle, ha descritto la situazione parlando di “forza e stabilità in mari turbolenti”. Per definizione il comparto è abituato a gestire imprevisti ed eventi distruttivi per navi e porti come incidenti o catastrofi naturali (terremoti, uragani, ecc). Anche turbolenze di tipo geopolitico sono all’ordine del giorno, per quanto la guerra in Ucraina abbia esacerbato la situazione. Eppure le compagnie assicurative hanno attivamente supportato la creazione di un “corridoio del grano” per assicurare la continuità delle esportazioni dell’Ucraina secondo quanto sottolineato dal portavoce di Iumi. Ora che l’accordo è stato interrotto, le aziende del comparto stanno discutendo con il governo ucraino per fornire copertura alle navi che trasportano le merci del paese.
Anche la frammentazione è stata una criticità, secondo Denéfle. Dal punto di vista commerciale la pandemia ha evidenziato una serie di “dipendenze strategiche”, che hanno portato a una generale riduzione della domanda di alcuni beni e un ricollocamento delle attività, in luoghi più vicini ai consumatori.
Come conseguenza dell’inflazione, causata dal Covid e dalla guerra in Ucraina, si è manifestato un incremento del costo dei risarcimenti. Ad aggiungere altri elementi di instabilità sono infine le tendenze della tecnologia verso energie e propulsioni pulite e le navi senza equipaggio, anche se Iumi si è detta favorevole alle nuove tecnologie e alle misure volte a favorire la decarbonizzazione.
“Come settore più antico dell’industria assicurativa, quello marittimo ha dimostrato la capacità di adattarsi alle nuove condizioni e ai bisogni” ha affermato il massimo rappresentante dell’International Union of Marine Insurance, che prevede un ritorno delle compagnie di assicurazione all’impiego di team più esperti e appositamente dedicati al marine.
Entrando più nel dettaglio dei mercati, l’analisi Iumi sulle merci riporta per il 2022 una base premi di 20,5 miliardi di dollari, pari all’8,3% in più sull’anno precedente, con tutte le macroregioni globali a segnare incrementi tranne l’Asia. Gli analisti prevedono però tempi bui in vista, con una generale contrazione del commercio mondiale, dovuta al rallentamento della crescita e all’attività delle banche centrali, molto impegnate a combattere l’inflazione.
Positivo l’andamento del segmento Offshore Energy, con una base premi assestata a 4,1 miliardi di dollari nel 2022 (+7,3%), un riflesso dell’andamento del prezzo del greggio e del corrispondente aumento dell’attività offshore, particolarmente delle navi autosollevanti e di quelle per acque profonde. L’evoluzione dei sistemi di produzione di energia tuttavia è destinata a dar vita a una serie di nuove tecnologie con nuovi rischi da assicurare secondo Melanie Raven, vice presidente del comitato Offshore Energy di Iumi.
Nel segmento ‘scafi’ invece la base premi nel 2022 è stata di 8,4 miliardi di dollari, cresciuta del 5,7% sull’anno precedente. Il dato è il risultato della combinazione di più fattori, dall’aumento complessivo dell’attività, all’accresciuto valore della flotta e alla ridotta capacità del mercato. I risarcimenti nel 2022 sono stati “moderati” anche se nei primi mesi dell’anno in corso si è visto un modesto aumento. Ilias Tsakiris, presidente del comitato Ocean Hull di Iumi stima che l’inflazione giocherà un ruolo significativo nell’immediato futuro.
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