Carbone in porto a Civitavecchia: torna a scaldarsi la vertenza Minosse
Passi avanti, intanto, dell’Adsp su Fiumaretta e sul navettamento dei crocieristi affidato temporaneamente a Sap
“Tanto rumore per nulla o, meglio, tanta attesa per nulla: questo è il risultato ad oggi del tavolo di riconversione avviato in estate sulla riconversione della centrale di Torrevaldaliga Nord. E nel frattempo il tempo passa, la dismissione dell’impianto si avvicina e le risposte non arrivano”.
Lo afferma una nota di Filt Cgil e Usb, con cui si annuncia lo stato di agitazione dei lavoratori di Minosse, la società che ha l’appalto Enel per la movimentazione del carbone utile alla centrale di Torrevaldaliga Nord: “Il rilancio dell’impianto dovuto all’aumento dei prezzi del gas è stata solo una fase temporanea che avrebbe dovuto consentire l’attivazione di uno sviluppo alternativo, ma così non è stato e la fine del programma di massimizzazione dell’impiego della produzione termoelettrica a carbone sta per riportare tutti a due anni fa” si spiega nella nota con riferimento alla crisi vissuta a valle della riduzione di impiego della centrale e di conseguenza di movimentazione del carbone.
“Tra poco i gruppi di produzione inizieranno a fermarsi, Enel taglierà i costi di appalto e le imprese scaricheranno ogni difficoltà sui lavoratori. Occorre ricordare che l’unica e concreta proposta al momento esistente per il dopo carbone era stata avanzata appena un anno fa proprio con riguardo ai lavoratori Minosse, attraverso il progetto di Enel Logistics: un vero piano industriale presentato direttamente da Enel alla Regione Lazio, alla quale siamo tornati a rivolgerci con una richiesta di incontro alla Vice Presidenza al fine di proseguire il discorso aperto nel luglio 2022 e conoscere lo stato del progetto, senza però avere alcun riscontro” scrivono i sindacati.
Ma il progetto sembra finito nel dimenticatoio col cambio di vertici in Enel e la richiesta dei lavoratori di Minosse, quindi, è quella di “soluzioni concrete, in primis dalla politica, affinché siano attivati gli investimenti necessari a realizzare uno sviluppo finalmente sostenibile e a creare quindi nuovi posti di lavoro, capaci di assicurare un futuro dignitoso alle centinaia di famiglie coinvolte dalla chiusura dell’impianto. In mancanza di risposte, ci vedremo costretti ad intraprendere ogni azione a tutela dell’occupazione”.
Intanto, mentre si registra un movimento fra operatori portuali ex art.16, con la cessione (rivelata da Ship2Shore) da parte di Interminal del 50% e il conseguente controllo dell’intero capitale sociale di Roma Port Service nelle mani dei colleghi di Cilp – Cooperativa Impresa Lavoratori Portuali, l’Autorità di sistema portuale di Civitavecchia si è mossa su due dossier avviati nelle scorse settimane. Nei giorni scorsi, infatti, è stata mandata ai Ministeri competenti (Infrastrutture ed Economia) la richiesta di erogazione del finanziamento da 35 milioni di euro necessario a concretare l’operazione Fiumaretta e si è provveduto all’affidamento del servizio di trasporto di passeggeri delle navi da crociera all’interno del perimetro dell’area portuale in favore della Società Autolinee Pubbliche – Sap facente capo ad Alessandro Pompili, primo step della riorganizzazione di questi servizi avviata nei mesi scorsi.
A.M.
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