Spinelli formalizza a Genova l’istanza per il porto in linea da 1,9 milioni di Teu
Il gruppo chiede all’Adsp di accelerare la modifica del Piano Regolatore Portuale per procedere al tombamento di tre calate e dedicare tutto il compendio ai container. Intanto nuova diga accorciata di 4 cassoni con risparmio di 33 milioni di euro
Impostata poco più d’un anno fa, all’epoca della cessione ad Hapag Lloyd del 49% della società capofila, il gruppo Spinelli ha ora formalizzato all’Autorità di sistema portuale di Genova l’istanza per la concessione dei nuovi piazzali che dovrebbero risultare dal tombamento delle calate Giaccone, Concenter e Inglese.
Condizionale d’obbligo, perché, rispetto al giugno 2022, solo per Concenter la situazione autorizzativa si è sbloccata, con una variante al Piano regolatore portuale vigente (formalmente una verifica di ottemperanza riproposta da Adsp in ragione dell’intervenuta pianificazione del tunnel subportuale) approvata dal Ministero della Cultura lo scorso marzo.
Proprio in quell’occasione lo stesso Dicastero aveva ribadito la contrarietà al tombamento delle altre due, ma nei mesi successivi Adsp e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avevano individuato il percorso burocratico per aggirare il problema e arrivare all’autorizzazione del riempimento. Per quanto pochi giorni fa l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (progettista del tunnel) Roberto Tomasi a mezzo stampa abbia affermato di aver ottenuto dal Ministero dell’Ambiente l’autorizzazione a stoccare in Calata Giaccone lo smarino derivante dall’opera (documento però non pubblicato fra quelli del Provvedimento autorizzativo unico in corso in Regione), in realtà non risulta che si sia addivenuto a quel risultato (per il quale del resto occorrono quantomeno una verifica di assoggettabilità a Vas o un adeguamento tecnico funzionale mai istruiti).
Non a caso la domanda avanzata da Spinelli alla port authority genovese è formalmente una richiesta di aggiornamento del Piano regolatore portuale vigente. Condizione preliminare per accorpare sotto un’unica concessione l’area compresa fra Calata Massaua e Ponte Rubattino, con l’inglobamento in un’unica piattaforma (circa 950 metri di banchina) dei ponti Etiopia, ex Idroscalo e San Giorgio e delle diverse concessioni oggi in capo alle varie realtà del gruppo Spinelli, fra cui Terminal Rinfuse Genova (partecipato anche da Msc). Proprio per quest’ultimo, a dispetto del rinnovo della concessione trentennale ottenuto meno di due anni fa sulla base di un piano di impresa basato su rinfuse e rotabili, si chiede il cambio di destinazione: l’intero compendio sarà dedicato ai container con una previsione a regime di movimentare 1,9 milioni di Teu.
Al netto della situazione autorizzativa delle calate di cui sopra, tale cifra e il modello sottostante dovranno anche sposarsi con il Piano regolatore portuale in gestazione. Ma, in attesa di capire che ne sarà di Sech, Bettolo, Imt ed eventuale espansione del terminal Psa di Pra’, non è un mistero che l’ente al porto in linea a Sampierdarena pensi da tempo. La realizzazione della nuova diga foranea, del resto, è da questo giustificata.
A proposito della nuova diga è stato terminato e introiettato nel progetto esecutivo lo studio che l’Adsp aveva commissionato (su indicazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici) per valutare la possibilità di un accorciamento alla sezione di levante. Secondo quanto risulta a SHIPPING ITALY la lunghezza dell’opera scenderà di circa 150 metri, ottenendo un risparmio di circa 33 milioni di euro per la rinuncia alla produzione di 4 dei 97 cassoni previsti.
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