Ultimatum dell’Adsp di Gioia Tauro al Corap per il retroporto promesso ai terminalisti
L’ente portuale minaccia di adire le vie legali se non le verranno restituite le aree ex Enel, impegnate da un accordo con Automar e da una promessa a Mct
L’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio ha invitato il Corap (Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive) a trasferirle la disponibilità delle aree ex Enel (pari a oltre 97 ettari), destinatarie di un investimento di 10 milioni di euro del Pnrr, finalizzati alla realizzazione di opere infrastrutturali di viabilità.
Lo ha reso noto una nota dell’ente portuale sul risalente contenzioso col Corap, che, “da una recente sentenza della Corte d’Appello riconosciuto proprietario, altro non è se non il mero intestatario. Si basa su questa considerazione la posizione che l’ente, in base al parere, richiesto all’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Reggio Calabria, obbligatorio in caso di transazioni tra Pubbliche Amministrazioni”.
Per definire un iter celere che non facesse perdere il finanziamento europeo e quindi che ne permettesse il completamento dei lavori, “l’Autorità di Sistema portuale in un prospettato accordo transattivo aveva indicato la possibilità di riacquisire la disponibilità delle aree ex Enel intestate al Corap attraverso la corresponsione di un’indennità, al fine di eseguire nei tempi le opere, come indicato nel Decreto Interministeriale n. 492 del 3/12/2021, nel rispetto delle scadenze imposte per i finanziamenti del Pnrr”.
Accordo su cui Adsp poneva fiducia, tanto da impegnarsi come se fosse stato accettato da Corap: “Tali opere sono, altresì, funzionali all’implementazione di un ampliamento dell’intrapresa economica del terminalista Automar S.p.a., con il quale l’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio ha sottoscritto uno specifico Accordo di Programma lo scorso 24 febbraio, riguardante proprio l’utilizzo delle aree adeguatamente infrastrutturate, non sottacendo analogo interesse da parte della MedCenter Terminal Container”.
Secondo l’analisi storica condotta dall’Adsp sulle aree in questione, espropriate decenni fa per il mai partito progetto industriale di realizzarvi un polo siderurgico, con successivo mutamento di destinazione d’uso a finalità infrastrutturali, esse “sono state già acquisite con fondi a totale carico dello Stato, quindi, sono cioè state già pagate dallo Stato e null’altro è dovuto. In sostanza, anche alla luce delle statuizioni della Corte d’Appello, non vi sono elementi per sostenere che il Corap sia più che un intestatario meramente formale. Di conseguenza il Consorzio dovrà trasferire allo Stato la proprietà delle aree e dovrà trasferire la reimmissione dell’Autorità di Sistema portuale nella disponibilità delle aree stesse, già destinate ad infrastrutture portuali”.
Per questi motivi “l’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, con richiesta formale, ha invitato il Consorzio regionale per lo sviluppo delle Attività produttive a trasferire nella propria disponibilità le aree ex Enel entro 30 giorni, altrimenti si vedrà costretto ad adire le vie legali sia per la riacquisizione delle aree, sia per il risarcimento dei danni consistenti nell’eventuale perdita del finanziamento Pnrr, dell’eventuale maggior costo che questo Ente dovrà sostenere per l’infrastrutturazione portuale, sia ancora per la perdita delle occasioni di sviluppo del porto di Gioia Tauro”.
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