La spaccatura in Confitarma non si rimargina: si cerca una nuova candidatura alla presidenza
L’associazione costretta a rimandare nuovamente l’elezione del nuovo vertice perchè prosegue il muro contro muro fra le due anime in contrasto
Nè Beniamino Maltese, nè Lorenzo Matacena. Per la prossima presidenza di Confitarma si cercherà in extremis una nuova figura che possa mettere d’accordo le due anime dell’associazione confindustriale degli armatori.
Una nota ufficiale della Confederazione spiega che “in data odierna si sono conclusi i lavori del Consiglio Generale di Confitarma convocato con all’ordine del giorno, tra gli altri punti, la votazione del candidato presidente designato da portare all’assemblea elettiva. Il 21 settembre i lavori erano stati sospesi all’unanimità dei presenti, concordi nell’opportunità di avviare una pausa di riflessione”, nella speranza che “si potesse creare la più ampia convergenza sul nominativo del candidato da presentare all’assemblea. Dopo un sentito e partecipato confronto, non essendo stata ancora raggiunta tale convergenza, non ci sono state le condizioni per procedere alla votazione”.
Il presidente Mario Mattioli cerca di far trasparire ottimismo dicendo che “questo profondo momento di dibattito” rappresenta “il segno della vitalità della nostra associazione e dell’attaccamento alla storia e alla centralità di Confitarma per la marittimità italiana”.
In realtà nell’ultimo Consiglio generale a SHIPPING ITALY risulta siano emerse in maniera ancora più evidente le contrapposizioni fra due anime: da un lato i cosiddetti “cisternieri” e gli associati genovesi, dall’altra il Gruppo Grimaldi e i napoletani. I primi compattamente schierati nel sostenere la candidatura di Beniamino Maltese, i secondi a favore di Lorenzo Matacena. Due candidature che non sono però riuscite ad attrarre su di sì una larga maggioranza di consensi (l’uno o l’altro si imporrebbero con una maggioranza risicata) e perciò in Confitarma si è preferito prendere ancora tempo evitando di eleggere il nuovo vertice e rimandando a un ulteriore futuro Consiglio che si spera possa servire a rasserenare gli animi e trovare un’intesa sul prossimo timoniere della Confederazione Italiana Armatori.
Un’elezione che, alla luce dell’ultima riunione appena andata in scena e contraddistinta da animi tesi, appare sempre più complicata, tanto più in tempo per la prossima assemblea pubblica convocata per il prossimo 27 ottobre a Roma. A quell’appuntamento è molto probabile che a questo punto Confitarma si presenti ancora con Mario Mattioli a tutti gli effetti sul ponte di comando mentre dal 1 novembre, a meno di colpi di scena, il nuovo ‘reggente’ diventerà la vice presidente Mariella Amoretti, cui spetterà il compito di traghettare l’associazione verso l’elezione del prossimo presidente.
Alla base dei contrasti le insoddisfazioni di alcuni sulla gestione ritenuta ‘ad personam’ dell’associazione, la tutela di alcuni interessi a sfavore di altri e le guerre commerciali e di orgoglio fra grandi gruppi e famiglie armatoriali italiane (Costa Crociere vs. Msc, Grimaldi vs. Moby, Grimaldi vs. Msc ma non solo).
Al Consiglio dei saggi (composto da Nicola Coccia, Emanuele Grimaldi e Paolo d’Amico) e ad altri associati ‘super partes’ spetterà il compito improbo di trovare nei prossimi giorni un nuovo candidato diverso da Maltese e Matacena che riesca nel miracolo di far ritrovare alla Confederazione unità. In alternativa teoricamente non resterà che procedere alle votazione dei candidati con il rischio (molto concreto) di una nuova spaccatura, con conseguente uscita di alcuni big dell’associazione; in un caso uscirebbe sbattendo la porta il Gruppo Grimaldi per (probabilmente) dedicarsi esclusivamente ad Alis, nell’altro un ampio blocco di armatori attivi nel business delle navi cisterna e Rimorchiatori Mediterranei che potrebbero confluire in Assarmatori. Tertium non datum (al momento).
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