Vago (Clia): “Ancora presto per aspettarsi nuovi ordini di navi da crociera da parte delle compagnie”
Il presidente di Msc analizza il mercato anche dal punto di vista della redditività e fornisce qualche spunto di analisi sull’imminente acquisizione di Italo da parte di Msc
Genova – A margine delle conferenza stampa di presentazione della Clia European Cruise Week in programma a Genova dal 11 al 14 marzo del prossimo anno, il presidente della Cruise Lines International Association, Pierfrancesco Vago, si è reso disponibile a commentare anche alcune notizie di attualità riguardanti l’acquisizione di Italo e le sinergie attese con Msc, l’andamento del mercato delle crociere e la prospettiva di vedere già nel breve termine nuove commesse per navi da crociera ai cantieri europei.
Presidente Vago concorda con le previsioni positive dell’a.d. di Fincantieri (Pierroberto Folgiero) sul fatto che tra fine 2023 e inizio 2024 si torneranno a vedere nuovi ordini di navi da crociera da parte delle compagnie? O ritiene sia ancora troppo presto?
“E’ ancora presto. Noi l’abbiamo dovuto fare (il riferimento è alle ultime commesse appena firmate da Msc per Explora, ndr) perchè non abbiamo un grosso debito e perchè è un impegno su un ordine dove ci sarà molta innovazione sul tema ambientale. Stiamo parlando di navi che verranno consegnate nel 2028, dove con ammortamenti di 30 anni andiamo già nel 2050, perciò ci deve essere molta tecnologia e noi vogliamo sperimentare quello che può essere l’indrogeno, il Gnl con la trasformazione in idrogeno, le batterie, le celle combustibili. Abbiamo mantenuto l’impegno che avevamo con Fincantieri proprio per la ricerca e sviluppo.
Ci sono dei fondi, Fincantieri ha bisogno di questa ricerca e insieme la stiamo facendo perchè veramente potrebbe essere una leadership industriale, con delle soluzioni che non sono solo per la cantieristica per il naviglio, ma veramente per la società civile. Perciò mettersi insieme, avendo la disponibilità di fare grossi investimenti, iniziare a guardare a questa tecnologia del futuro con due grossi gruppi come Msc e Fincantieri è qualcosa di importante, non solo per le due aziende, ma per il Paese, per tutta l’industria in generale.”
Le compagnie crocieristiche, e Msc in particolare visto che lei ne è presidente, nel 2023 torneranno a mostrare risultati in positivo all’ultimo rigo di bilancio?
“Noi siamo molto avvantaggiati perchè, avendo meno debito, il nostro risultato positivo è più facile da raggiungere. In questo momento abbiamo riempimenti e occupazione delle navi ormai al 110% come media generale nell’industria crocieristica. Spingiamo su quello che noi abbiamo sempre professato ovvero il value for money, cioè la convenienza di fare una vacanza in crociera rispetto ad altre piattaforme, alberghi, resort che sono stati impattati dall’aumento delle materie prime, della logistica, dell’inflazione. Noi come crociere abbiamo il vantaggio dei grandi numeri, delle economie di scala che ci portano a essere molto più competitivi per il passeggero finale, cioè al portafoglio della persona. Oltretutto con le stagionalità, con le varie offerte di cabine, siamo molto bravi con lo yield management (la gestione dei rendimenti, ndr) ad avere tutto il segmento della popolazione. Le navi sono piene e stanno andando molto bene.”
Quindi il prezzo medio della crociera si può dire che attualmente sia tornato già a livelli del 2019 (che erano molto buoni)?
“Io direi che sono anche più alti del 2019 perchè anche noi un minimo di inflazione l’abbiamo sentita, anche il costo dei carburanti, di tutto quello che è l’innovazione l’ambientale ha un impatto e perciò un costo c’è stato e abbiamo aumentato i prezzi. Quindi i ricavi sono aumentati in proporzione. Tutte le aziende di crociere hanno sofferto il primo trimestre, ma sto vedendo i risultati del secondo e del terzo trimestre per tutte le varie compagnie e sono stati molto importanti, stanno tutti recuperando. Chiaramente ci sono stati tre anni di Covid, di pandemia, e quindi di debiti perchè abbiamo bruciato cassa; le navi non si potevano spegnere, chiudere e mettere in naftalina.”
Per il vostro gruppo (Msc) l’indebitamento bancario è pesato molto meno perchè l’azionista ha direttamente messo mano al portafogli per sostenere la compagnia…
“Ma questa è anche la forza del nostro gruppo, essere famiglia, non guardare solamente al trimestre, ma al medio e lungo termine e reinvestire; anche perchè noi reinvestiamo sempre.”
A proposito di Italo che tipo di sinergie vedremo con le attiivtà del Gruppo Msc?
“Sicuramente con noi esiste un’opportunità sinergica per le merci ma soprattutto con la mobilità dei passeggeri; a tendere, lo vediamo anche in altri paesi europei, il volo a corto-medio raggio viene un po’ sopperito dalla comodità e probabilmente anche dal minor impatto ambientale di quello che è il binario, il ferroviario. Perciò per noi esiste una logica, neanche nei 20 porti che Msc copre come offerta con toccate delle nostre navi, di offrire ai passeggeri di imbarcarsi sempre di più vicino a casa, nel Mediterraneo e nell’Adriatico, usando la ferrovia che è comoda e aiuta chiaramente la distribuzione del passeggero all’imbarco in più porti per diversi itinerari.
Noi quest’anno abbiamo ospitato 195 nazionalità, perciò il mondo intero, dall’Europa, dal Centro Europa, Est Europa, Francia, Spagna, abbiamo sempre di più una mobilità che interessa i nostri passeggerei a venire sulle coste per imbarcarsi e sicuramente questo seguirà quella logica di distribuzione del passeggero sui nostri porti italiani, in questo caso Genova.