Per il nuovo terminal crociere di Spezia la palla all’Adsp
Il Consiglio di Stato conferma l’annullamento dell’aggiudicazione a Sales e Fincantieri ma non risolve né l’impasse né il parallelismo (e gli incroci) con la diga di Genova
Il destino del principale appalto Pnrr del porto di Spezia continua a essere incerto.
La sentenza di secondo grado, infatti, respingendo l’appello della cordata risultata aggiudicataria (composta da Fincantieri, Sales e Impresa Mentucci Aldo), ha confermato il verdetto sancito dal Tar della Liguria ad aprile e annullato l’aggiudicazione da parte dell’Autorità di sistema portuale dell’appalto per la realizzazione del molo destinato a ospitare il nuovo terminal crociere del porto ligure (gara aggiudicata per 47 milioni di euro).
A fare ricorso il raggruppamento secondo classificato, formato da Fincosit, Rcm e Agnese Costruzioni.
Fra i motivi di appello, anche il fatto che “il giudice di primo grado avrebbe anche omesso di considerare l’incidenza sulla controversia del regime processuale speciale dettato dall’art. 125 c.p.a., per il quale, nell’ipotesi (che per l’appellante si dovrebbe verificare nel caso di specie) in cui dall’accoglimento delle contrapposte pretese derivi il venir meno dell’intera procedura, la posizione del concorrente dovrebbe potersi ritenere soddisfatta solo in via risarcitoria, sussistendone i presupposti, dal momento che il prioritario interesse pubblico alla celere esecuzione dei lavori deve necessariamente prevalere”.
In sostanza, sostenevano cioè Fincantieri e soci, il Tar, come avvenuto a Genova nel caso del contenzioso sulla nuova diga foranea, avrebbe dovuto, in caso di annullamento dell’aggiudicazione, stabilire per i ricorrenti solo un risarcimento. Ma il Consiglio di Stato non si è pronunciato sul punto. Lo ha fatto, invece, su un altro aspetto cardine del contenzioso, riguardante l’ammissibilità dell’offerta tecnica di Fincosit e soci.
La cordata aggiudicataria sosteneva in sostanza che l’ipotesi avanzata da Fincosit di realizzare parte dei cassoni con un bacino di fabbricazione posto in Calata Paita contrastasse con le prescrizioni disposte in sede di autorizzazioni ambientali, ma il Cds ha smontato tale tesi. Resta da capire – perché il punto non è stato affrontato in giudizio – se sia confermata e con quali modalità l’ipotesi di realizzare i restanti cassoni a Genova, che Fincosit aveva avanzato sulla scorta del progetto originario proprio della diga del capoluogo (cui sta lavorando insieme a Webuild e alla stessa Fincantieri), recentemente oggetto, però, di vicende che fanno pensare come tale strada sia divenuta nel mentre impercorribile.
Ma l’incognita maggiore resta ovviamente l’atteggiamento dell’Adsp, che dovrà ora risolversi sul da farsi: “Stiamo valutando lo scenario, nei prossimi giorni prenderemo delle decisioni” ha commentato il presidente Mario Sommariva.
A.M.
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