Salvini annuncia il commissariamento delle Adsp in attesa della riforma portuale
All’assemblea di Confitarma il ministro dei Trasporti ha preannunciato una sorta di ‘congelamento’ delle port authority alla scadenza dei mandati attuali
Roma – In attesa della nascita della prossima riforma dei porti “da approvare entro il 2024” (entro la fine del 2024), le Autorità di Sistema Portuale vivranno una fase di “accompagnamento” attraverso il “commissariamento”. Ad annunciarlo è stato il Ministro delle Infrastrttture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo durante l’assemblea pubblica di Confitarma andata in scena a Roma. Il riferimento è sembrato una sorta di avviso anticipato ai tanti (quasi tutti) presidenti di port authority il cui mandato giungerà a scadenza nel corso del 2024. Provando a interpretare le parole di Salvini l’orientamento dell’esecutivo sembra essere quello di voler azzerare o congelare le stanze dei bottoni (dipenderà da chi saranno i commissari) in attesa poi di procedere a nuove nomine direttamente con il nuovo schema normativo. L’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale (Genova e Savona) figura già in questa lista dopo le dimissioni anticipate di Paolo Emilio Signorini (accasatosi in Iren) con conseguente ‘promozione’ a commissario straordinario del segreteario generale Paolo Piacenza.
Il vicepresidente del Consiglio ha anche rapidamente fatto cenno al tema dell’Ets preannunciando che presto sarà in visita al porto di Gioia Tauro (l’hub di transhipment di container che più rischia di essere penalizzato dagli effetti dell’entrata in vigore della nuova norma sul mercato dei certificati bianchi) e scaricando la responsabilità politica di queste scelte ritenute sbagliate su altre forze politiche: “Quella è una norma che qualcuno in Europa ha votato…” ha detto, definendolo “malinteso ambientalismo”. “La sostenibilità ambientale va accompagnata” ha aggiunto Salvini.
Il suo viceministro, Edoardo Rixi, nella stessa occasione ha garantito “l’impegno del Governo per cercare di revisionare l’Ets in Europa” ma, in seconda istanza, l’esecutivo italiano lavorerà per ottenere che “ciò che genererà (in termini di gettito fiscale, ndr) l’Ets venga reinvestito nel settore marittimo” e non assegnato ad altri programmi di decarbonizzazione differenti.
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