Dall’Antitrust via libera all’ingresso di Fondo Italiano d’Investimento in Rina
La newco acquirente avrà il controllo congiunto dell’azienda con diritti di veto su materie di rilievo strategico
L’ingresso di Fondo Italiano d’investimento insieme ad altri co-investitori nel Gruppo Rina s’ha da fare.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti annunciato che “non ha ritenuto di dover avviare l’istruttoria di cui all’articolo 16, comma 4, della legge n. 287/1990” dal momento che l’operazione in esame “non ostacola in misura significativa la concorrenza effettiva nei mercati interessati e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante”.
Nella descrizione dell’operazione l’Antitrust spiega che il pronunciamento ha per oggetto l’acquisizione, da parte di Fondo Italiano d’Investimento, per conto e nell’interesse di due fondi Fondo Italiano Consolidamento e Crescita e Fondo Italiano Consolidamento e Crescita II, del controllo congiunto di Rina, insieme al soggetto che allo stato controlla in via esclusiva il Rina (la fondazione Registro Italiano Navale).
“In particolare, una newco controllata in via esclusiva da FII (in qualità di gestore dei suddetti fondi) effettuerà un investimento di minoranza (fino a un massimo del 33% circa) in Rina attraverso
la sottoscrizione di uno o più aumenti di capitale. Ai sensi del nuovo statuto di Rina, tale newco godrà (sia in sede assembleare che in sede consiliare, per il tramite degli Amministratori da essa
designati, pari a tre su di un totale di otto o nove) di diritti di veto su materie di rilievo strategico (quali l’approvazione del budget annuale e del business plan, le modifiche ai poteri dell’Amministratore Delegato nonché la gestione dei dirigenti di grado più elevato)” si legge nel via libera.
L’annuncio dei nuovi azionisti nel capitale del Rina risale allo scorso agosto e il cui closing dell’operazione, una volta ottenuto appunto il via libera dell’Agcm, è previsto entro fine 2023 con un’iniezione di capitali fino a 180 milioni di euro sotto forma di equity per una ripartizione delle quote che vedrà Registro Italiano Navale mantenere la maggioranza, Fondo Italiano d’Investimento e altri co-investitori rilevare una quota di minoranza fino al 33% e il management aziendale partecipare al capitale con il 2,5%. Fra i co-investitori figura Banor, una delle principali società di wealth e asset management.
Nel 2022 Rina ha registrato ricavi pro-forma di oltre 700 milioni di euro e “nel 2023 sta confermando gli obiettivi di crescita previsti a quasi 800 milioni di euro” secondo quanto reso noto dallo stesso gruppo.
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Fondo Italiano d’Investimento e altri co-investitori rilevano una quota di minoranza di Rina