Si riaccende la guerra del navettamento dei croceristi a Civitavecchia
Ricorso congiunto di diverse agenzie marittime contro il percorso intrapreso dall’Adsp, che intanto fissa il costo aggiuntivo a carico dei passeggeri e programma di ricomprarsi quote di Port Mobility
La primissima scaramuccia se l’è aggiudicata l’Autorità di sistema portuale di Civitavecchia, dato che il Tar ha rigettato l’istanza cautelare di controparte, ma il vivo della nuova battaglia intrapresa sul servizio di navettamento dei croceristi a Civitavecchia arriverà a partire dal 22 novembre, data della camera di consiglio fissata dal Tribunale per un ricorso sulla materia questa volta multiforme (anche se già fra meno di 10 giorni si discuterà l’ottemperanza alla sentenza di gennaio del Consiglio di Stato sulla lite precedente).
A differenza di quanto avvenuto in passato, quando fu solo l’agenzia Medov a contestare (con ragione, secondo la giustizia amministrativa, l’Autorità Anticorruzione, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti e la Corte dei Conti) l’assetto del servizio deciso da Adsp a favore dell’ex partecipata Port Mobility, questa volta a muoversi contro il nuovo corso impostato dall’ente nei mesi scorsi è infatti un fronte variegato. Oltre a Medov, infatti, si sono rivolti alla giustizia Aloschi Bros. S.r.l., Italian Travel Consultant S.r.l., Sms International Shore Operations Europe Ltd, Fiavet Lazio – Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo Lazio.
Nel mirino, come detto, delibere, studi, procedure e atti dell’Adsp, fino a comprendere la recente aggiudicazione della cosiddetta gara ponte (l’affidamento per sei mesi del servizio, in vista di una nuova più articolata e ampia procedura) alla Società Autolinee Pubbliche. Una lista destinata ad allungarsi a breve, dal momento che Adsp nei giorni scorsi è di nuovo intervenuta in materia, dapprima fissando in 1,02 euro a passeggero il preventivato costo aggiuntivo del servizio fino a tutto aprile 2024, poi sottoponendo al Comitato di Gestione la decisione di revocare parzialmente la cessione del 2016, cioè riacquistare il 5% delle azioni di Port Mobility (la società della cui partecipazione le summenzionate pronunce avevano intimato l’ente di sbarazzarsi).
Tale delibera è stata affrontata nella riunione dell’11 ottobre, ma il verbale non è stato reso noto né l’Adsp ha per il momento fornito informazioni in proposito.
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