Un altro trimestre in sofferenza per le merci nei Ports of Genoa
Alla fine dei primi nove mesi del 2023 il traffico complessivo del sistema è sceso sotto i 50 milioni di tonnellate. Crollano i container, in controtendenza i passeggeri
Prosegue nel terzo trimestre del 2023 la performance negativa dei traffici dei porti di Genova e Savona.
Rispetto ai primi nove mesi del 2022, i volumi complessivi sono scesi sotto i 50 milioni di tonnellate, pari a un -4,8%, con Genova (-5,2%) che fa peggio di Savona-Vado (-3,4%); a trainare la flessione il traffico di contenitori, sceso sotto i 20 milioni di tonnellate (-5,6%). A frenare la caduta del capoluogo, sceso a 16,9 milioni di tonnellate pari al -7,1%, non basta il risultato positivo di Savona (+7,3% per 2,3 milioni di tonnellate). Meno grave ma sempre negativa la dinamica in termini di Teu: -2,1% (2,08 milioni contro i 2,12 dei primi tre trimestri 2022), di cui 1,8 milioni a Genova (-6,4%) e il resto (circa 264 mila Teu) a Savona-Vado (+42,5%).
“Il rallentamento dei traffici ha investito soprattutto la movimentazione di container pieni gateway, che segna una contrazione del 7,8% nel trimestre, con un andamento ugualmente negativo nello specifico dei flussi di traffico sia per quanto riguarda le esportazioni (-6,2%) che sul versante delle importazioni (-9,9%). I risultati del terzo trimestre hanno contribuito a peggiorare il quadro progressivo nei primi nove mesi del 2023, che ora segna una contrazione pari a 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2022 (-6,2% in export e -9,9% in import). La contrazione dei volumi di container pieni da e verso l’hinterland è stata solo parzialmente compensata dall’andamento delle movimentazioni di container vuoti (+2,9% nel trimestre, riferibile principalmente ad un ulteriore ampliamento del fabbisogno di unità al servizio delle esportazioni, che superano ampiamente le importazioni) e dal buon risultato delle operazioni di trasbordo (+18,4% nel trimestre)” spiega l’Autorità di sistema portuale.
Perde a livello di sistema l’1% il traffico convenzionale che vale 10,9 milioni di tonnellate (in questo caso il +1,6% di Genova non basta a ribaltare il -7,1% di Savona e Vado) e peggio vanno rinfuse solide (-9,6%), oli minerali (-4,3%) e le altre rinfuse liquide (-10,1%), con calo, a Genova, anche dei traffici industriali di Ansaldo Energie e Acciaierie d’Italia e, anche a Savona, pure di bunker e provviste di bordo.
“I razionali che sottostanno all’andamento generale dei traffici, non solo nel nostro sistema, ma anche nel più ampio contesto globale non sembrano mutare rispetto a quanto evidenziato negli ultimi mesi a partire dalla seconda metà del 2022. Nel corso del 2023 si è, infatti, registrato un progressivo raffreddamento dei commerci internazionali che nel confronto congiunturale dei trimestri ha segnato un sostanziale azzeramento delle proiezioni di crescita dei volumi di traffico. Stando alle analisi di Inctad (Review of Maritime Transport 2023) le cause di questa tendenza sono le medesime già più volte evidenziate nei mesi precedenti: la crescita dei prezzi, soprattutto nel settore energetico e in quello dei prodotti alimentari, il tentativo, ripetutamente sostenuto dall’aumento dei tassi di interesse, da parte delle banche centrali di contrastare l’inflazione e il mancato aggancio, soprattutto nel contesto europeo, fra quest’ultima e i salari. Tali dinamiche sembrano destinate a permanere fino alla fine di quest’anno e ad influenzare anche i primi mesi del 2024” si legge ancora nel report analitico dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale.
Molto migliore lo scenario sul fronte passeggeri, con un +24,4% frutto del +1,1% dei traghetti (2,4 milioni di passeggeri) e del +78,7% delle crociere (1,82 milioni). Più sostenuta la crescita a Genova (25,6%) che a Savona-Vado (20,1%), dove si sconta il calo nei traghetti (-31,5%) legato alla mancata effettuazione (rispetto al 2022) della tratta stagionale con Porto Torres.
A.M.
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