L’operazione Messina – Terminal San Giorgio è arrivata sul tavolo dell’Antitrust
Il Garante per la concorrenza si è mosso d’ufficio su segnalazione di un competitor; una settimana di tempo per eventuali osservazioni
L’Antitrust valuterà l’operazione di acquisizione di Terminal San Giorgio di Genova da parte del concittadino gruppo Messina.
Lo ha comunicato l’Autorità per la concorrenza e il mercato, evidenziando che “l’operazione è potenzialmente idonea a interessare il settore dei servizi di movimentazione di navi Ro-Ro in terminal portuali, in cui sono attive Messina e Tsg e alcuni fasci di rotte nel settore del trasporto marittimo Ro-Ro” e dando una settimana di tempo per l’eventuale invio di osservazioni.
Dal momento che l’operazione non sarebbe stata soggetta a notifica (l’obbligo di notifica scatta se contemporaneamente la somma dei fatturati di tutte le imprese interessate supera i 492 milioni di euro e la somma dei fatturati di due delle parti supera i 30 milioni), la richiesta di notifica (del resto non annunciata dalle parti) è stata presa d’ufficio dall’Antitrust. L’input secondo quanto ricostruito da SHIPPING ITALY sarebbe arrivato da un “concorrente” e il garante avrebbe già chiesto all’Autorità di sistema portuale di Genova la valutazione delle condizioni di concorrenza prevista dal comma 9 dell’articolo 18 della legge portuale.
Cosa Palazzo San Giorgio abbia risposto non è dato sapere. Certo che l’operazione è tutt’altro che indifferente all’ente. Messina, infatti, erediterà anche l’impegno di Tsg a rinunciare a Ponte Somalia per permettervi il trasferimento dei depositi chimici di Superba. Tale impegno era condizionato alla soddisfazione della richiesta di Tsg ad Adsp di sciogliere l’associazione temporanea con Messina, condizione non scontata da adempiere, soprattutto in relazione al mai avvenuto riempimento, da parte dell’Ati che vi si era impegnata, di Calata Bengasi. Ora che quest’ultimo sarà accollato all’operazione tunnel subportuale (e sostituito con quello di Calata Inglese), dal punto di vista dell’Adsp il passaggio di Tsg a Messina dovrebbe facilitare l’operazione Superba dall’ente caldeggiata (anche se pochi mesi fa l’allora segretario generale e oggi commissario Paolo Piacenza biasimò gli scostamenti rispetto a quanto previsto da Palazzo San Giorgio).
Quanto invece all’input arrivato al Garante, è facile ipotizzare che il “concorrente” segnalatore sia il Gruppo Grimaldi, che da subito aveva pubblicamente manifestato la propria contrarietà a un’operazione destinata a indebolirne la posizione competitiva, essendo Messina partecipata dal gruppo Msc, cui fanno capo i competitor di Grimaldi in ambito ro-ro a Genova: Grandi Navi Veloci e (al 495) le compagnie di traghetto del gruppo Onorato Armatori (Moby e Cin).
Dopo l’intervento che avrebbe determinato lo stop dell’affare fra Msc e i fondi Infravia e Infracapital per la cessione di Tdt – Terminal Darsena Toscana (operazione che toccava gli interessi di Grimaldi, socio di quest’ultima in Sdt – Sintermar Darsena Toscana), l’ombra dell’Antitrust si allunga quindi su un altro tassello del puzzle di cui si compone il delicato rapporto fra i due grandi gruppi armatoriali in Italia.
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