L’Adsp mette in pausa di riflessione le assunzioni in banchina a Livorno
Equilibrio instabile fra 16, 17 e 18 e dinamica anagrafica impongono all’ente una rivisitazione degli assetti: per due mesi modifiche agli organici di terminal e imprese solo su autorizzazione di Palazzo Rosciano
Fino a tutto gennaio 2024 imprese portuali e terminalisti di Livorno dovranno necessariamente chiedere l’autorizzazione dell’Autorità di sistema portuale se vorranno procedere ad assunzioni o licenziamenti.
Lo ha stabilito un’ordinanza dell’ente che ha temporaneamente sospeso il regime vigente in base a cui alle imprese autorizzate in base all’articolo 16 basta una formale comunicazione per procedere a variazioni dell’organico pari o inferiori al 10%. “Dall’analisi degli attuali assetti operativi/organici delle imprese autorizzate ai sensi dell’art.16 della Legge negli scali del sistema portuale di giurisdizione, come meglio definiti nell’aggiornamento 2023 al ‘Piano dell’organico dei lavoratori del porto’ adottato con Provvedimento presidenziale n.108 del 04 agosto 2023, è emersa chiara ed evidente la necessità di procedere ad una revisione complessiva del ‘modello di lavoro’ adottato nei porti di giurisdizione, con particolare riferimento a quello di Livorno, in modo da poterlo adeguare rispetto alle intervenute dinamiche di mercato, garantendone la sostenibilità operativa ed economica” si legge nel provvedimento.
“Nell’ultimo periodo – dettaglia a SHIPPING ITALY Matteo Paroli, segretario generale dell’Adsp toscana – abbiamo osservato un gap negativo fra l’utilizzo effettivo dell’articolo 17 (Alp, il fornitore di manodopera temporanea dello scalo, società partecipata da dodici terminalisti e imprese portuali, oltre alla piccola quota di garanzia mantenuta da Adsp, ndr) e il suo organico. Inoltre alcuni 16 stavano aumentando i propri organici senza un’apparente corrispettivo aumento di attività”.
Da qui la necessità di una sorta di stop per fare il punto: “L’equilibrio raggiunto fra 16, 17 e 18 a Livorno sta mostrando fragilità, probabilmente connesse almeno in parte all’ingrandimento del naviglio medio. A questo si aggiunge un altro grande punto interrogativo, non solo livornese, costituito dall’anagrafe del lavoro portuale. L’età media elevata, lo status di lavoro usurante non riconosciuto, la necessità di meccanismi pubblici di supporto al ricambio generazionale sono temi sempre più all’ordine del giorno, sentiti tanto dai lavoratori quanto dalle imprese. Anche in relazione a ciò e alla possibilità (esplicitamente richiamata dall’ordinanza, ndr) di prossimi interventi normativi in materia, abbiamo deciso di aumentare ancora la supervisione dell’Adsp sulle dinamiche del lavoro in banchina, dandoci intanto tempo due mesi e mezzo” aggiunge Paroli.
Da vedere che nel mentre il legislatore – come richiesto ancora ieri dalle sigle datoriali del Ccnl (in fase di faticoso rinnovo peraltro) – intenda davvero intervenire a breve: “Qualche bozza è circolata, ma al momento alle viste non c’è nulla. L’iniziativa di Adsp, ad ogni modo, prescinde. E, come mi pare gli operatori abbiano capito, promuovendola in sede di commissione consultiva, è volta a migliorare la situazione di tutti senza intaccare la flessibilità consentita alle imprese in tema d’organici. Prova ne sia che ancora recentemente è stata autorizzata, previa istruttoria una manciata di assunzioni da parte di un 16”.
A.M.
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