A Marghera via alla gara da 178 Mln per il primo stralcio di Montesyndial
I lavori del nuovo terminal container finanziati da fondi Pnrr-Pnc dureranno due anni e mezzo. Da chiarire la destinazione dei fanghi di dragaggio
Ci saranno solo 15 giorni per formulare le offerte, ma del resto, essendoci in ballo 35 milioni di euro di fondi Pnrr-Pnc, i tempi non possono che essere stretti.
Stiamo parlando del bando appena emanato dall’Autorità di sistema portuale di Venezia per la realizzazione del primo stralcio del terminal container Montesyndial. Dopo l’approvazione del progetto preliminare, avvenuta nei mesi scorsi, il presidente dell’ente e commissario per l’opera Fulvio Lino Di Blasio ha affidato la progettazione esecutiva alla cordata guidata dallo studio F&M ed ora il progetto è pronto per andare a gara.
Si tratta di un appalto del valore di 106,7 milioni di euro, cui si aggiunge l’opzione relativa al “Conferimento/smaltimento a pubbliche discariche/impianti autorizzati delle terre e rocce da scavo provenienti dagli scavi in terra e sub alveo nel contesto dei lavori di arretramento e realizzazione della nuova banchina”, quotata 72,1 milioni di euro, da portare a compimento, eventualmente, negli stessi tempi, pari a 884 giorni, vale a dire circa due anni e mezzo.
La relazione progettuale dettaglia la suddivisione in tre stralci dell’opera (legata alle disponibilità finanziarie, per il momento capaci di coprire solo il primo stralcio): “Stralcio 1 (superficie 8.5 ha circa): relativo all’area di banchina comprensivo della banchina di accosto, del piazzale retrostante entro i primi 50 m circa dal nuovo filo banchina (quay area+hatch area) e lo scavo antistante per l’allargamento del Canale Industriale Ovest fino a quota di progetto (-12.50 m slmm) in ottemperanza al Prp vigente e s.i. Stralcio 2 (superficie 29.4 ha circa): relativo al fascio ferroviario per le operazioni di carico e scarico dei container su treno, a cui si aggiunge l’area limitrofa dedicata alla zona di ingresso al terminal per gli autotrasportatori connessa allo svolgimento di tutte le attività del terminal stesso. Stralcio 3 (superficie 45.9 ha circa): comprendente le zona di stoccaggio dei container pieni, vuoti, refrigerati, fuori sagoma e pericolosi, e di tutta la viabilità interconnessa”.
Come nave di progetto è stata utilizzata la Maersk Marja da 4.500 Teu, lunga 294,1 metri. I lavori dello stralcio 1 prevedono in particolare la “costruzione di una banchina di accosto, completa di parabordi e bitte, per navi di dimensione compatibili con l’accesso a Porto Marghera, per un fronte canale di 1.627 m ed una testata di raccordo di m 50 circa con la banchina Edison, con quota di sommità a + 2,80 m m slmm e portata di 5 ton/mq (in banchina), batimetria a -12,00 m slmm, cordolo di collegamento in sommità, comprensivo di precarica di consolidamento dei terreni di fondazione, dei sottoservizi per la raccolta delle acque meteoriche e scarichi a norma da convogliare in laguna, progettati in previsione del futuro sviluppo a tergo (piazzale di stoccaggio). Vie di corsa per le gru a cavalletto del tipo STS con scartamento di 30,48 m con distanza del binario lato mare da filo banchina, pari a 4 m. Livellazione della hatch area a tergo da destinare alla zona di raccordo fra l’area di banchina ed il futuro piazzale di stoccaggio, di larghezza 15 m e lunghezza 1627 m, con portata di 7 ton/mq e quota di imposta a + 2.80 m slmm (con colmo a quota + 3.10 m slmm), comprensivo di precarica di consolidamento dei terreni di fondazione, dei sottoservizi per la raccolta delle acque meteoriche e scarichi a norma da convogliare in laguna. Predisposizione per impianti elettrici e antincendio, alimentazione acqua potabile”.
Da chiarire la destinazione dei quasi 940mila mc di sedimenti di dragaggio: si prevede di conferire infatti il grosso dei non riutilizzabili, oltre 400mila mc, al sito dell’Isola delle Tresse, la cui possibilità di utilizzo è stata però recentemente messa in discussione da Anac, o di utilizzare il nuovo sito appena individuato, la cui realizzazione difficilmente anticiperà tuttavia l’esigenza di Montesyndial.
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