Il governo vuole il macchinista unico sui treni merci
Rixi ha svelato di essere al lavoro per rivedere “alcune norme” per avere il “conducente come per il resto dell’Europa”
Il governo sta “rivedendo alcune norme per quanto riguarda i treni merci, che noi vorremmo portare ad un unico conducente come per il resto dell’Europa”. Lo ha dichiarato il vice-ministro alle infrastrutture e ai trasporti Edoardo Rixi in un video messaggio inviato all’evento “Stati generali della ripartenza” organizzato dall’Osservatorio economico e sociale ‘Riparte l’Italia’, riportando in auge una questione che in passato ha visto contrapposti rappresentanti dei lavoratori e delle imprese ferroviarie.
Secondo Rixi, la misura si inserisce nel percorso più ampio per aumentare la capacità logistica del paese e in particolare permetterebbe di aumentare quella “dei valichi ferroviari di circa il 15%”, un ambito di azione su cui il governo sta “lavorando con la Svizzera” per ovviare alle criticità che si riscontrano oggi sugli attraversamenti di frontiera. In questo senso, ha aggiunto, il governo sta anche cercando di individuare corridoi per i trasporti eccezionali, “fondamentali per l’industria metalmeccanica del Nord Italia per raggiungere i loro mercati di destinazione”.
L’introduzione di un macchinista unico sui treni merci, vista come un modo per aumentare l’efficienza e i costi di esercizio dei traffici ferroviari, è stata in passato sostenuta a gran voce da Fercargo, associazione che riunisce le imprese ferroviarie del settore merci (a eccezione di quelle del gruppo Fsi), e osteggiata da sindacati e lavoratori, per i quali questa comporterebbe un aumento dei rischi per la sicurezza degli operatori, in particolare nel caso di un eventuale loro malore in zone impervie o lontane dai centri di soccorso.
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