Altri due attacchi contro navi mercantili israeliane
Secondo l’AP gli episodi riguardanti due navi dei fratelli Ofer (una in servizio per Cma Cgm) si sarebbero verificati nel Golfo di Aden e nel Mar Arabico dove Zim non manderà le sue navi
Dopo l’episodio della car carrier Galaxy Leader, altri due attacchi a navi mercantili legate a interessi israeliani si sono verificati nei giorni scorsi nel Golfo di Aden.
Domenica la petroliera Central Park è stata abbordata e catturata da aggressori sconosciuti. Un funzionario della difesa americano ha confermato l’attacco all’Associated Press, e anche la società di gestione della nave Zodiac ha confermato l’incidente in un comunicato, definendolo un sospetto atto di “pirateria”. In una dichiarazione successiva, lunedì mattina, Zodiac ha però affermato che gli aggressori avevano lasciato andare la nave per la sua rotta e che l’equipaggio e la nave erano illesi. “Vorremmo ringraziare le forze della coalizione che hanno risposto rapidamente, proteggendo i beni nell’area e sostenendo il diritto marittimo internazionale” ha affermato la compagnia.
La fazione ribelle yemenita Houthi ha ripetutamente minacciato di attaccare navi con legami con Israele. Central Park è gestita dalla società di gestione navale del magnate israeliano Eyal Ofer, la Zodiac Maritime con sede a Londra. La società ha sottolineato di essere una società registrata e con sede nel Regno Unito, con tutti i dipendenti nel Regno Unito e uffici nel Regno Unito. Secondo Zodiac, l’equipaggio della nave comprende cittadini turchi, russi, vietnamiti, bulgari, indiani, georgiani e filippini. La ditta ha detto che la cisterna aveva un carico pieno di acido fosforico.
Central Park era in viaggio verso est al momento dell’incidente e in precedenza era transitato oltre la costa dello Yemen settentrionale controllato dagli Houthi. La società di sicurezza Ambrey ha riferito che la nave aveva ricevuto comunicazioni radio dalle forze Houthi e l’istruzione di dirottare verso il porto di Hodeidah, controllato dagli Houthi, a cui non ha obbedito. L’incidente di domenica è avvenuto dall’altra parte di Bab el-Mandeb, al largo della città di Qawah, nel sud dello Yemen. Questa è un’area controllata dal Consiglio di transizione meridionale (STC), sostenuto dagli Emirati Arabi Uniti, che è in guerra con la fazione Houthi. Al momento nessun gruppo si è assunto la responsabilità dell’incidente riguardante la Central Park.
Ieri poi un funzionario della difesa statunitense avrebbe rivelato ad Ap News che un drone d’attacco suicida Shahed-136 avrebbe colpito venerdì la porta container Cma Cgm Symi da 15.000 Teus nel Mar Arabico, ha detto il funzionario. La nave, che appartiene alla singaporiana Eastern Pacific Shipping, di proprietà di Idan Ofer, fratello del succitato Eyal, ha subito danni ma l’equipaggio è rimasto illeso, ha detto il funzionario. L’agenzia di stampa ha spiegato che lo Shahed-136 è un drone suicida iraniano prodotto in serie, comunemente utilizzato dagli agenti iraniani in Medio Oriente. Viene utilizzato anche dalla Russia, che ha acquistato Shahed in quantità da utilizzare contro infrastrutture civili e obiettivi militari in Ucraina. Il funzionario avrebbe indicato il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, che ha effettuato molteplici attacchi contro navi legate agli oppositori geopolitici dell’Iran.
Nelle ultime ore la compagnia di navigazione israeliana Zim ha fatto sapere che, dopo essere stata vittima di tre tentativi di attacco verso le proprie navi, la sua flotta non navigherà più attraverso il Mar Arabico e il Mar Rosso così da scongiurare possibili ultriori minacce da parte dei miliziani del grupo yemenita Houthi. Il risulttao inevitabile però sarà quello di aumentare le miglia percorse e quindi i transit time dei servizi operati con l’Estremo Oriente.
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